Anche i satelliti passano all’elettrico: come funzionano i nuovi propulsori senza propellenti chimici

Questo propulsore a effetto Hall, mostrato in fase di test presso il Glenn Research Center, trasforma l’elettricità e il gas inerte in forza che potrebbe spingere un veicolo spaziale. Orbion Space Technology è stata fondata per portare l’elevata efficienza di questi propulsori sui piccoli satelliti commerciali e l’azienda ha cercato l’aiuto del centro per trasformare questo obiettivo in realtà. Credito: NASA

Nell’orbita terrestre bassa, i satelliti affrontano una sfida costante: una piccola quantità di resistenza atmosferica che, nel tempo, li fa rallentare e far decadere la loro orbita. Per combattere questo problema, i veicoli spaziali si affidano ai propulsori spaziali per regolare il posizionamento e aumentare le orbite. Tuttavia, la maggior parte di questi propulsori utilizza propellenti chimici pesanti e costosi. È qui che entrano in gioco i rivoluzionari propulsori ionici, che offrono una soluzione più efficiente ed economica per le operazioni satellitari:

Orbion Space Technology, con sede a Houghton, Michigan, è stata fondata nel 2016. Riconoscendo un’esigenza del mercato, l’azienda ha deciso di trovare modi innovativi per estendere la durata dei satelliti in orbita o aumentare la loro capacità di carico utile. Questo obiettivo ambizioso ha reso necessario lo sviluppo di un propulsore che potesse funzionare in modo efficiente con un consumo minimo di carburante, portando alla creazione del propulsore Aurora dell’azienda. I propulsori a effetto Hall, una tecnologia avanzata di propulsione ionica, utilizzano l’elettricità anziché le reazioni chimiche per spingere i veicoli spaziali. I fondatori di Orbion hanno visto la tecnologia crescere da un concetto sperimentale ad essere utilizzata regolarmente in missioni attraverso il sistema solare. Tuttavia, l’azienda ha dovuto rivolgersi agli esperti per rendere questi propulsori utilizzabili per gli operatori satellitari.

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Il Glenn Research Center della NASA a Cleveland guida lo sviluppo di propulsori ionici per l’agenzia, progettando e valutando propulsori per missioni come Dawn e DART e per la stazione spaziale lunare Gateway dell’agenzia. Orbion ha stipulato un accordo sull’utilizzo dei dati con la NASA Glenn per ricevere informazioni dettagliate sullo sviluppo di questi motori e una licenza di valutazione non esclusiva. Uno dei motivi per cui Orbion si è rivolta alla NASA sono stati i progressi nella ricerca sui materiali per i propulsori ionici e il riscaldatore catodico sviluppato da Glenn, che migliora l’efficienza elettrica e la durata operativa. Questo lavoro ha portato i propulsori Aurora di Orbion ad essere altrettanto capaci di quelli che la NASA costruisce per le sue missioni scientifiche ed esplorative nello spazio profondo. Da allora Orbion ha venduto diversi propulsori Aurora a società governative e del settore privato, incluso un recente contratto con un grande operatore satellitare commerciale per la sua nuova costellazione di veicoli spaziali per l’osservazione della Terra.

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Fonte: https://www.nasa.gov/directorates/stmd/tech-transfer/spinoffs/tech-today-nasas-ion-thruster-knowhow-keeps-satellites-flying/

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