Gli scienziati hanno pubblicato nuove prove che dimostrano che la piantumazione selettiva di vegetazione tra strade e campi da gioco può ridurre sostanzialmente l’inquinamento atmosferico tossico legato al traffico che raggiunge i bambini delle scuole.
I nuovi risultati, pubblicati sulla rivista Scientific Reports, dimostrano che la vegetazione lungo le strade può essere progettata, installata e mantenuta per ottenere un miglioramento rapido, significativo ed economico della qualità dell’aria.
L’esposizione al particolato fine dell’inquinamento atmosferico è il principale fattore di rischio ambientale che contribuisce alla morte e alle malattie cardiovascolari in tutto il mondo ed è collegato a circa sei-9 milioni di morti premature ogni anno.
Un team di ricercatori guidato da Barbara Maher, professoressa emerita alla Lancaster University, ha installato “tredges” (alberi gestiti come una siepe all’altezza della testa) in tre scuole primarie di Manchester durante le vacanze scolastiche estive del 2019.
La scuola con lo schermo d’edera ha subito una sostanziale riduzione delle concentrazioni di particolato nel cortile , ma un aumento del black carbon. Il parco giochi con il mix di piante ha avuto una riduzione dell’inquinamento atmosferico inferiore rispetto al cedro rosso occidentale.
Inoltre, le draghe hanno ridotto significativamente l’entità e la frequenza dei “picchi” acuti dell’inquinamento atmosferico che raggiungono i campi da gioco.
“I nostri risultati mostrano che possiamo proteggere i cortili delle scuole con alberi scelti e gestiti con cura che catturano le particelle di inquinamento atmosferico sulle loro foglie. Questo aiuta a prevenire almeno alcuni dei rischi per la salute inflitti ai bambini nelle scuole lungo strade trafficate, dove la qualità dell’aria localizzata è dannosa e può essere fatto in modo rapido ed economico.” Barbara Maher
Gli scienziati ritengono che il cedro rosso occidentale sia stato il migliore per impedire alle particelle contaminanti sospese nell’aria di raggiungere il parco giochi perché le sue foglie sempreverdi prolifiche, piccole e grossolane fungono da filtro, catturando le particelle contaminanti e impedendo loro di circolare nell’atmosfera. Quando piove, le particelle si staccano e finiscono a terra o negli scarichi, consentendo alle foglie di catturare più particelle contaminanti.
I ricercatori ritengono che specie come l’edera non fossero così efficaci nel catturare le particelle contaminanti come il cedro rosso occidentale a causa della superficie liscia e cerosa delle loro foglie. Quindi agisce più come una recinzione in quanto blocca il trasporto di alcune particelle, ma non è così efficace nel catturarle e quindi rimuoverle dall’aria.
I ricercatori suggeriscono che questi benefici evidenziati dallo studio non si limitano solo alle scuole e che alberi accuratamente selezionati e gestiti potrebbero essere utilizzati altrove nelle aree urbane per ridurre gli effetti dannosi sulla salute dell’esposizione all’inquinamento atmosferico.