Gli scienziati hanno per la prima volta rilevato le particelle di neutrini solari forgiate nel cuore del sole che vengono poi emesse nella galassia sottoforma di luce.
Più di 100 scienziati internazionali della University of Massachusetts Amherst hanno lavorato insieme utilizzando il rivelatore Borexino in Italia per la scoperta, che fornisce agli esseri umani nuove informazioni utili sul picco nel processo di fusione nucleare, responsabile della luce che arriva dal sole verso il pianeta Terra. I risultati sono stati segnalati nell’ultimo numero del Nature Journal.
Anche se ci vogliono solo otto minuti per la luce del sole per colpire la Terra, c’è un processo sostanzialmente più lungo che si svolge prima che possa accadere. Dopo che i neutrini solari si formano nel nucleo del sole, altri 100.000 anni devono passare prima di farsi strada sulla superficie della stella e sparare fuori alla velocità della luce.
“Il primo passo nel processo di fusione dominante nel sole comincia quando due protoni nel suo nucleo fusibile in un deutone, creando un [protone-protone] neutrino,” ha scritto Nola Redd su Space.com . “Altri neutrini sono creati in fasi successive del processo, molti dei quali sono stati rilevati, ma i neutrini protagonisti del primo passo risultavano elusivi”.
Ora che sono stati rilevati questi neutrini, però, gli scienziati sperano di imparare ancora di più sui processi che formano l’energia del sole.
“[I neutrini] sono la conferma più diretta che la fusione nucleare è la fonte di energia [del sole],” ha detto Wick Haxton della University of California, Berkeley, al sito web.
Una volta che le particelle vengono sparate fuori dal sole, fanno il loro cammino verso la Terra in modo estremamente rapido, una doccia per ogni centimetro quadrato della superficie del pianeta con un massimo di 420 miliardi ogni secondo.
“Mettendo a confronto i due diversi tipi di energia solare irradiata, come i neutrini e come la luce di superficie, otteniamo informazioni sperimentali sull’equilibrio termodinamico del sole su di un orizzonte temporale di 100.000 anni,” ha detto lo scienziato dell’università, e membro del team internazionale, Dr. Andrea Pocar , per il Daily Mail. .
“Se gli occhi sono lo specchio dell’anima, con questi neutrini, non stiamo cercando proprio il suo volto, ma direttamente nel suo nucleo. Abbiamo intravisto l’anima del sole. “
Fonte: http://rt.com
