Gli amici del salento chiedono UNA MAGGIORE TUTELA PER i loro meravigliosi ALBERI D’ULIVO Questa iniziativa, nasce nel tentativo di far decretare gli alberi secolari, presenti su tutto il territorio salentino, Patrimonio dell’Umanità. per sensibilizzare e sollecitare gli organi competenti, sperando che quest’ultimi si facciano carico di questa proposta è procedano all’invio della candidatura al l’UNESCO.
Questi meravigliosi alberi sono dei Titani, alberi millenari che hanno resistito nei secoli, alle intemperie, all'attacco dei parassiti,all' uomo, sono delle vere e proprie opere d’arte botaniche uniche e irripetibili Alberi che hanno circonferenze anche di 10 metri insomma dei veri capolavori della natura !
Il virus , un batterio, incendi accidentali o dolosi, il traffico di ulivi secolari, i ladri di legna che senza scrupoli, tagliano alberi per rivenderli sotto forma di legna da ardere. Tutto questo rischia di dare in pochi anni un panorama desolante, molto diverso da quello che conosciamo . Un panorama che tutti noi amiamo, che ci lega ad una tradizione millenaria.
Nel marzo del 2013 in alcuni oliveti a sud di Gallipoli sono stati riscontrati i primi focolai della fitopatologia denominata “complesso del disseccamento rapido dell’olivo”, l disseccamento degli olivi, dalle ricerche condotte (Università degli Studi di Bari-, CNR-Istituto di Virologia di Bari) sembrerebbe essere potenzialmente causato dal fungo e da un batterio , mai prima d’ora riscontrati in Europa, . centinaia di olivi, anche secolari e in piena fioritura primaverile (e non secchi !) sono stati drasticamente capitozzati ed estirpati con grande dolore e incredulità dei salentini,
ma c’è da dire che Nel frattempo alberi che avevano disseccato la loro chioma hanno incominciato a ricacciare nuova vegetazione dalle branche secondarie e polloni alla base dei tronchi. La fitopatia, o qualunque altro evento che sta colpendo i ulivi salentini rischia così di rimanere ancora un mistero.
L’obiettivo degli accertamenti è verificare come il batterio si arrivato in Italia, nonché la validità delle analisi effettuate nei mesi scorsi dall’Università di Bari e sperando soprattutto che questi nostri meravigliosi alberi possano diventare patrimonio dell’umanità e quindi intoccabili, meritando tutto il rispetto e l’amore che sarebbe naturale avere nei confronti di creature che ci hanno accompagnato attraverso i secoli.
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