Scoperto l’essere vivente più longevo del pianeta

Scienziati australiani hanno sequenziato il DNA proveniente dai campioni di 40 “praterie sottomarine” di Posidonia oceanica in una zona che copre oltre 2.000 chilometri, dalla Spagna a Cipro. Le analisi hanno rivelato che le piante acquatiche erano vecchie dai 12.000 ai 200.000. Più antiche di un’altra pianta, presente in Tasmania, che vantava l’età massima di 43.000 anni. Il Prof Carlos Duarte, presso la University of Western Australia, questa pianta è stata in grado di raggiungere tale età in quanto può riprodursi in maniera asessuata e generare cloni di se stessa. Gli organismi che non possono riprodursi sessualmente sono inevitabilmente persi ad ogni generazione. “Producono continuamente nuove filiali di se stesse,” ha continuato il professore, aggiungendo che “Si diffondono molto lentamente e coprono una vasta area dando loro più spazio per le risorse. Possono quindi memorizzare i nutrienti all’interno delle loro filiali di grandi dimensioni in cattive condizioni per la crescita.” Le distese di queste piante sono lunghe 10 chilometri e pesano più di 6.000 tonnellate.

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