Stando alle cifre raccolte, nel nostro Paese ci sono 338.425 tossicodipendenti, la maggior parte dei quali, circa 220mila, eroinomani e il resto dipendenti da cocaina. Di essi soltanto il 10% è stato in cura presso una delle 1.647 strutture sanitarie adibite al trattamento, la maggior parte dei quali (il 70,1%) per disintossicarsi dall’eroina.
Alcuni ricercatori dello Scripps Research Institute hanno sviluppato un vaccino per combattere la dipendenza da eroina.
Sfruttando il principio immuno terapico i ricercatori hanno ottenuto una miscela composta da una molecola simile all’eroina legata ad una proteina trasportatrice, una emocianina detta KLH e una sostanza adiuvante.
Questa miscela una volta iniettata nell’organismo stimola la produzione di anticorpi policlonali, mostrando al sistema immunitario metaboliti psicoattivi quali eroina, 6 acetilmorfina e morfina questi ultimi due sono prodotti di degradazione dell’eroina stessa.
Assente una risposta a sostanze quali metadone o naloxone, comunemente usate per la disassuefazione da eroina, questo potrebbe portare ad una terapia combinata di vaccino più farmaci.
In base ai risultati ottenuti dal farmaco sugli animali, una volta vaccinato, il tossicodipendente non dovrebbe piu’ bramare la droga, mentre chi non lo e’ la desidera in dosi sempre maggiori. “Cio’ che il vaccino fa e’ captare la molecola dell’eroina prima che entri nel sistema nervoso centrale, cosi’ da vanificarne gli effetti”.
Secondo Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” gli incoraggianti risultati raggiunti da questa ricerca, pubblicata sulla rivista Journal of Medicinal Chemistry, aumentano la speranza che tale vaccino protettivo possa divenire un giorno non lontano un’opzione terapeutica efficace per coloro che cercano di interrompere la loro dipendenza dall’eroina. Precedenti sforzi per creare qualcosa di simile clinicamente erano falliti a causa del fatto che l’eroina è metabolizzata in sostanze multiple che singolarmente però producono l’effetto psicoattivo. Per superare tale ostacolo, gli studiosi, guidati da Kim D. Janda, hanno dovuto bersagliare non solo l’eroina, ma anche quel composto che rapidamente diventa il 6- acetilmorfina (6AM) e la morfina.
Avendo appurato che il vaccino appena scoperto agisce esclusivamente su eroina e 6AM e non su altre sostanze opiacee come l’oxycodone o il metadone, questo fa sì che possa essere associato ad altre terapie di reabilitazione.
Kim D. Janda ha dichiarato:
“In 25 anni che mi dedico allo studio di vaccini contro le droghe d’abuso non ho visto una risposta immunitaria forte come ho con quello che chiamiamo vaccino dinamico anti-eroina”.
Lecce, 27 luglio 2011
Giovanni D’AGATA