Alcune piccole patologie quotidiane che possono riguardare da vicino noi ed i nostri cari, possono essere trattate e curate con semplici soluzioni, anche senza ricorrere all’intervento specifico di un medico. Automedicarsi significa curare da soli piccoli malanni o disturbi passeggeri che possono non richiedere l’intervento del medico, tra i più comuni: la tosse, un semplice raffreddore, un episodio di stitichezza. Per tali ragioni, i farmaci che consentono la risoluzione dei problemi di salute più comuni sono soliti essere chiamati farmaci di automedicazione. La stragrande maggioranza delle famiglie italiane per le quali l’automedicazione sembra essere quasi un rituale, conserva a tal fine, in apposite nicche della propria abitazione ed in spazi a tal uopo dedicati (per i più attenti, quelli meno, le lasciano dappertutto) pillole, compresse, sciroppi e medicamenti di ogni tipo che, vengono utilizzati e riutilizzati di anno in anno, spesso senza una consulenza medica. Comportamenti, questi, che possono essere pericolosi in casi non remoti. L’utilizzo dei farmaci e la loro conservazione in maniera adeguata costituiscono regole fondamentali per moderni buoni padri famiglia (ma il discorso vale chiaramente anche per le madri e per gli adulti in generale). Non solo perché in nessun caso bisognerebbe facilitare la possibilità che i bimbi entrino in contatto e magari ci giochino ma, soprattutto, perché sarebbe buona regola che nell’armadietto dei farmaci di casa trovassero posto solo quei farmaci destinati alla automedicazione e di conseguenza tutti quelli prescritti dal medico, per terapie acute andrebbero eliminati, anche se la confezione non è stata esaurita completamente, al termine del percorso clinico individuato dal proprio sanitario, salvo quelli destinati a malati cronici, per i quali la presenza in casa diventa nella gran parte dei casi un salvavita. In questa direzione si inserisce la necessità per Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” di una campagna di sensibilizzazione nei confronti di tutta la popolazione residente sui rischi connessi all’uso scorretto dei farmaci. Una campagna rivolta sia ai pazienti che agli operatori sanitari ma soprattutto a quel 65% di cittadini che mediamente in Europa praticano l’automedicazione come emerge da uno studio pubblicato nell’ottobre scorso da TNS/Afipa l’Associazione francese dell’industria farmaceutica per l’automedicazione responsabile. Tra i soggetti più a rischio secondo questo studio vi è la popolazione anziana, meno avvezza ad un informazione responsabile. Per tali ragioni è opportuno lanciare un semplice decalogo costituito da dieci semplici regole per una automedicazione in tutta sicurezza:
1. L’automedicazione responsabile è il trattamento di piccoli problemi, disturbi passeggeri, sintomi semplici – che abbiamo imparato a riconoscere chiaramente per esperienza diretta – attraverso l’assunzione dei farmaci che non richiedono la prescrizione medica.
2. Automedicarsi responsabilmente vuol dire attenersi alle modalità di un impiego corretto del farmaco verificando che la confezione riporti il bollino rosso che contraddistingue i soli farmaci per automedicazione. Perciò leggere sempre il foglietto illustrativo e verificare sempre la data di scadenza.
3. L’automedicazione deve sempre essere semplice e di breve durata. Se i sintomi persistono o compaiono nuovi disturbi è necessario interrompere la terapia e consultare il proprio medico curante.
4. L’automedicazione nella donna incinta o durante l’allattamento è particolarmente delicata. Meglio chiedere consiglio al medico.
5. Evitare di assumere più farmaci contemporaneamente senza un parere medico. Se si soffre di qualche allergia, è necessario accertarsi che tra i componenti del medicinale non ci siano sostanze verso le quali si sa di essere ipersensibili.
6. Al momento dell’acquisto verificare con il farmacista se il farmaco scelto può essere assunto contemporaneamente con altri di altre eventuali cure in corso.
7. Utilizzare i farmaci secondo le istruzioni del foglietto illustrativo. L’alcol può avere effetti sull’efficacia e sui rischi contemplati da alcuni farmaci.
8. Conservare le confezioni conformemente alle istruzioni d’uso e tenere i farmaci sempre fuori dalla portate dei bambini.
9. Non utilizzare farmaci che non si conoscono soltanto perché consigliati da non esperti. Un farmaco efficace per una persona può non avere effetti o essere pericoloso per un’altra
10. L’impiego di medicinali senza il consulto del medico non deve MAI riguardare i farmaci acquistabili solo con ricetta medica. Non ricorrere MAI quindi all’autoprescrizione ossia all’assunzione di farmaci che necessitano di controllo medico.
Lecce, 22 novembre 2011
Giovanni D’AGATA