Cellulari: ecco la fascia anti-radiazioni per le future mamme

Belly Band, è un prodotto che dovrebbe servire a proteggere il feto dalle radiazioni emesse dai cellulari. La fascia, da portare da indossare sopra o sotto gli abiti durante la gravidanza, sfrutta il principio della gabbia di Faraday per limitare l’esposizione del bambino alle radiazioni durante la gravidanza. Mentre gli scienziati dibattono ancora sull’effettiva pericolosità dei cellulari, la fascia anti-radiazioni potrebbe diventare il nuovo must per le mamme più apprensive. La fascia, che è disponibile in quattro colori e un solo formato, è disponibile tramite il sito Web della società per 50 euro. La fascia protegge il bambino dalle radiazioni di tutti i giorni durante la gravidanza, completando il resto della linea di abbigliamento. Il tessuto della fascia anti-radiazioni è lavabile in lavatrice, morbido al tatto, e più leggero del cotone presente nella maggior parte di T-shirt. Belly Band utilizza un effetto noto come “gabbia di Faraday”, che neutralizza le radiazioni in arrivo in un modo simile a un filo di messa a terra che neutralizza una corrente elettrica. La gabbia di Faraday è un sistema costituito da un contenitore in materiale elettricamente conduttore in grado di isolare l’ambiente interno da un qualunque campo elettrostatico esterno. Il termine “gabbia” indica che il sistema può essere costituito da un foglio metallico, da una rete o da una serie di barre opportunamente distanziate. L’effetto schermante è usato per proteggere persone e ambienti da campi esterni. Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” sottolinea che le fasce per le future mamme non sono certo una novità. Questi prodotti sono un piccolo extra, come misura precauzionale per il proprio bambino che fornirà anche una protezione contro i rischi per la salute dalle radiazioni di tutti i giorni. Gli effetti delle radiazioni sulla salute sono una questione ancora aperta al dibattito ed alcune ricerche tendono a dimostrare quanto le radiazioni dei cellulari siano dannose anche per i bambini nell’utero. Pur ricordando che non esiste l’unanimità degli scienziati su questo tema, secondo alcuni studiosi le radiazioni potrebbero provocare dei danni nello sviluppo del bambino, visibili anche a lungo termine, motivo per cui è difficile stabilire legami di causa-effetto. A tal proposito la città di San Francisco recentemente è diventata la prima metropoli degli Stati Uniti a passare una legge che richiede livelli di emissione di radiazione a chi vende telefoni cellulari e misure analoghe sono già state prese in Australia, Israele, e in tutta Europa: la Francia si è spinta fino al divieto di utilizzare telefoni cellulari del tutto nelle scuole primarie.

Lecce, 04 febbraio 2012

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Giovanni D’AGATA

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