Lo vedete questo curioso corpo celeste in primo piano, transitare avvolto e seguito da una maestosa coda innanzi al suo sole? A prima vista l’aspetto è quello classico d’una cometa. Invece ci troviamo davanti all’ennesima conferma della bizzarria dei mondi al di fuori del nostro sistema solare: non di cometa si tratta, bensì d’un pianeta. GJ 436, questo il suo nome, è un mondo appartenente alla famiglia dei “nettuni caldi”. E orbita a distanza ultraravvicinata attorno a una nana rossa che si trova a una trentina d’anni luce da noi.
Ma quella coda, allora? Che ci fa una coda attaccata a un pianeta? Ebbene, in realtà si tratta d’una nube. Un’enorme nube d’atomi d’idrogeno che la radiazione emessa dalla stella madre ha strappato a forza dall’atmosfera del pianeta. E continua a strappare, al ritmo di mille tonnellate di materia al secondo. A rivelare l’esistenza della coda è stato il confronto delle occultazioni, prodotte dai transiti del pianeta innanzi alla stella, osservate dallo Hubble Space telescope in banda ottica e in ultravioletto: mentre in luce visibile i transiti duravano circa un’ora, giusto il tempo del passaggio del pianeta, viste in banda UV cominciavano prima e impiegavano assai più tempo a terminare: segno dell’esistenza d’un’estesa regione gassosa e rarefatta, trasparente alla luce visibile ma opaca ai raggi ultravioletti. Appunto, una coda.