Esiste una dieta che protegga le capacità cognitive in tarda età?Assolutamente sì: per giungere a questa conclusione, i ricercatori del Rush University Medical Center di Chicago hanno valutato la dieta seguita da 923 adulti.
Per la precisione, gli scienziati hanno analizzato tre distinti modelli alimentari ritenuti salutari per il cervello: quello mediterraneo, quelloDash (un approccio dietetico statunitense in grado di bloccare l’ipertensione) e la dieta Mind (elaborata dagli stessi ricercatori della Rush University), ovvero l’acronimo di “Intervento Mediterraneo-Dash per ritardare la neurodegenerazione”.
Ebbene, dopo aver seguito i partecipanti per cinque anni, i ricercatori hanno rilevato che le tre diete riducevano il rischio Alzheimer: del 30%con la dieta Dash, del 54% con la dieta mediterranea e del 53% con laMind (che, però, anche se non seguita scrupolosamente, riduceva il pericolo Alzheimer del 35%).
Rosanna Squitti, ricercatrice della Fondazione Fatebenefratelli di Roma, ha però precisato: “I risultati della dieta Mind sono importanti: ci sono quasi47 milioni di persone che soffrono di demenza e l’Alzheimer è la forma più diffusa. Va però ricordato che studi come questi possono suggerire che un regime sia protettivo verso una malattia, ma per provarlo è necessario sperimentare quella dieta su un numero di soggetti, e per un periodo di tempo, adeguati e verificare se effettivamente le persone si ammalano meno”.
Gli alimenti che compongono la dieta Mind sono, nell’ordine: verdure afoglia verde (6 o più porzioni alla settimana); frutta secca a guscio (5 o più porzioni alla settimana); mirtilli e fragole (2 o più porzioni alla settimana); cereali integrali (o più porzioni al giorno); legumi (più di 3 porzioni alla settimana); pesce (una o più porzioni alla settimana); pollame(2 o più porzioni alla settimana); olio d’oliva (da utilizzare come principale condimento); bevande alcoliche (al massimo un bicchiere al giorno). (FONTE)
