MAVEN festeggia i suoi primi 1000 giorni nell’orbita marziana. Grazie al suo “naso” elettronico abbiamo imparato a conoscere meglio i segreti e la storia di quell’atmosfera che, pur debole e sottile, avvolge il Pianeta rosso.
A oggi, i dati raccolti dalla sonda Nasa hanno confermato come Marte sia stato progressivamente spogliato della sua atmosfera a causa del vento solare, che ha trasformato un ambiente inizialmente caldo e bagnato nel paesaggio freddo e arido che conosciamo. Di più: grazie alla sonda Nasa abbiamo una prima misura della velocità con cui la soffice coperta di gas che avvolgeva un tempo il pianeta è stata ridotta a brandelli. Circa i ⅔ di essa sono andati perduti.
L’attuale composizione del cielo marziano presenta un’oscillazione stagionale nella percentuale di idrogeno volatile pari a un fattore 10. È l’acqua presente in atmosfera la causa di questo fenomeno e dipende da un processo di elettrolisi del tutto inaspettato e ancora difficile da spiegare.
L’assenza di un campo magnetico complica terribilmente le cose: piccole regioni di crosta marziana presentano una concentrazione di cariche in corrispondenza delle tempeste solari, e si verificano nuove tipologie di aurora corrispondenti a questa natura locale dei fenomeni elettromagnetici.
La ionosfera è “sporcata” dalla presenza di ioni metallici, figli della polvere interplanetaria che colpisce l’atmosfera marziana. E anche la distribuzione di ozono e ossido nitrico segue un comportamento complesso e del tutto non previsto, indicatore di processi dinamici di scambio di gas tra l’atmosfera inferiore e quella superiore che, ancora, la scienza non è in grado di spiegare.
Servizio di Davide Coero Borga.
Colonna sonora CC di Matteo Pieravanti.
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