Piccolo siriano salvato da medici italiani: pelle geneticamente modificata a Modena

Nel 2015 un bimbo siriano di 7 anni fu ricoverato in fin di vita nel 2015 in un ospedale tedesco a Bochum. Il suo corpo era completamente fasciato tale da sembrare letteralmente una mummia. Il bambino, che era fuggito dalla Siria con i suoi genitori, è affetto dall’epidermolisi bollosa: una brutta malattia della pelle causata dal difetto di un gene. L’epidermide, in mancanza di una proteina, non si lega al derma sottostante e la pelle si sfarina,provocando bolle e lesioni sia sulla pelle che nelle mucose interne. È nota anche come “sindrome dei bambini farfalla”, facendo riferimento alla fragilità della pelle dei pazienti.

A ottobre del 2015, quando le condizioni di Hassan iniziano a peggiorare accade il miracolo. All’ospedale di Bochum arrivano due ricercatori del Centro di Medicina Rigenerativa dell’università di Modena e Reggio Emilia, Michele De Luca e Graziella Pellegrini, con  un contenitore per il trasporto degli organi contenente cellule staminali e terapia genica. Avviene il primo intervento  con la pelle rigenerata in Italia nel dipartimento di Medicina rigenerativa ‘Stefano Ferrari’ dell’università di Modena e Reggio Emilia dal gruppo di Michele De Luca. Continua:

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Dopo il primo intervento, per sperare che la pelle attecchisca, era necessario che Hassan restasse immobile, così lo sfortunato bambino è stato mantenuto in anestesia totale per una settimana. Fortunatamente all’ottavo giorno l’epidermide aveva attecchito. Quindi dopo un mese, a novembre 2015 viene effettuato il secondo intervento con buoni esiti. Un terzo intervento avviene a gennaio 2016. A febbraio il bambino viene dimesso e a marzo riprende la scuola elementare a Munster, dove la famiglia vive e ora è in grado di giocare come tutti i bambini anche a pallone. Ad Hassan è stato prelevato un frammento di pelle sana da dove  sono state estratte le cellule staminali. In laboratorio queste cellule sono state infettate inserendo nel loro genoma una copia di Lamb3 corretta. Le staminali sono state lasciate proliferare e dopo un mese si sono formate dei lembi di ampiezza sufficiente per il trapianto. Continua:

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Nella ricostruzione dell’epidermide con le staminali per gli ustionati abbiamo trent’anni di esperienza. Anche a distanza di tempo, in genere non ci sono problemi” dichiara il dottor De Luca – Nel caso di Hassan sapevamo che il difetto riguardava un gene chiamato Lamb3. Per altre forme della malattia ci muoveremmo su un terreno più incerto, ma siamo pronti a provare” – conclude De Luca. I costi per gli intervemnti sono stati sostenuti dalla Regione Emilia Romagna, dal Centro di Medicina Rigenerativa Stefano Ferrari dell’università di Modena, dall’azienda biotech Holostem Terapie Avanzate e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.  Purtroppo di questa malattia, la epidermolisi bollosa, in Italia sono circa 1.500 le persone che ne  soffrono e quasi 500mila in tutto il mondo e molti di loro muoiono in età prematura.

 

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