Un vivace blu turchese della Chrysocolla del Congo presenta un esterno parzialmente lucido per rivelare uno straordinario interno di vellutate bande concentriche di chaachy verde malachite che tendono a cambiare di tonalità in base alla posizione. Chrysocolla è un minerale dai colori netti. Il suo colore può variare tra la più brillante tonalità di blu e verde, ed è causato dal suo contenuto di rame. Chrysocolla è spesso ricoperta da uno strato di quarzo lucido trasparente, o intergrown insieme al quarzo.
La formula chimica per Chrysocolla non è chiaramente definita, in quanto contiene una variazione variabile di elementi e contenuti di acqua nella sua struttura chimica. Sebbene una forma più definitiva di Chrysocolla con una formula chimica identificabile possa esistere nei microcristalli, molte forme sono considerate amorfe. Nel corso degli anni sono state offerte analisi multiple di diverse composizioni. La struttura del minerale è stata messa in discussione, in quanto gli studi spettrografici suggeriscono che il materiale identificato come chrysocolla possa essere una miscela di idrossido di rame spertiniite e calcedonio. La crisocolla è un minerale utile, anche se di non grande pregio, per l’estrazione del rame, della famiglia dei silicati. Si presenta in masse stalattitiche, concrezioni e incrostazioni terrose microcristalline e di colore verde brillante o bluastro[3], ma anche incrostazioni o sferule verde-azzurre. Il minerale presenta interessanti concrezioni su azzurrite e malachite.[4] Il minerale è assai diffuso come prodotto di alterazione di altri minerali di rame.[4]
In particolare si trova come cappello di minerali di rame, associata ad azzurrite, malachite, cuprite e rappresenta un’importante indizio per la presenza di fonti di rame sfruttabili[3]. Riscaldata non fonde ma diventa nerastra e colora la fiamma di verde, è decomposta dall’acido cloridrico con separazione di silice gelatinosa[3]. È usato per produrre un pigmento inorganico, noto anche come: colla d’oro, viride, verde di banda, krysocolla, hispanicum, lutea e orobitis. Non è oggi sfruttato per la produzione di rame[3].