Ciò che attirò così tanta attenzione non fu che queste luci furono prodotte sul pianeta, ma le sue grandi dimensioni. Solo il famoso Jupiter Red Spot è 1,3 volte più grande della Terra, e queste luci sono più grandi dello spot, superando di gran lunga le dimensioni del pianeta su cui viviamo. Un’altra curiosità di queste aurore di Giove è che non finiscono mai, e a differenza di quelle terrestri, mantengono molta più energia: le particelle in quel pianeta raggiungono un’energia di fino a 400.000 elettronvolt, rendendolo il fenomeno più potente del Sistema Solare. Secondo Barry Mauk , il capo della squadra che controlla il veicolo spaziale Juno (che ruota intorno a Giove), la NASA ancora non ha compreso pienamente le cause di questo effetto. Le osservazioni degli esperti indicano che la potenza generata dalle aurore diventa sempre più forte, che il processo diventa instabile. Tanto che inizia anche un altro processo di accelerazione nuova e sconosciuta.
Le immagini ottenute dalle aurore di Giove sono state realizzate con l’aiuto della fotografia nella gamma di luce ultravioletta. La centrale possiede queste aurore molti scienziati dubbio perché l’energia è così grande che il modo in cui funzionano è diverso dalla Terra, diventando instabile e di iniziare un processo di accelerazione nuovo e finora sconosciuto. L’aurora boreale su Giove è stata filmata anche dal satellite Juno:
Solo una ricerca futura ci dirà di cosa si tratta e cosa possiamo imparare da queste luci bellissime ma instabili. La NASA aveva osservato il fenomeno già nel 1996 come documentato da queste foto:
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