Un farmaco immunoterapico che mira a riattivare il sistema immunitario contro il cancro sta aumentando di molto l’aspettativa di vita del malato di tumore al polmone:
attraverso la somministrazione di durvalumab, infatti, il 57% dei pazienti è vivo dopo tre anni rispetto al 43,5% con placebo. Lo dimostra lo studio di fase III PACIFIC, condotto in 235 centri in 26 paesi e che ha coinvolto 713 pazienti, presentato al congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco):
Anzitutto occorre comprendere cosa vuol dire immunoterapia – Come spiega Michele Maio, direttore del dipartimento di immuno-oncologia dell’azienda ospedaliera Le Scotte di Siena, «tecnicamente si tratta di un concetto semplice quanto geniale: sfruttare e pilotare il sistema immunitario affinché possa rispondere in modo adeguato alla presenza di un agente estraneo come il cancro». Quindi, torniamo alla ricerca statunitense:
“Questi risultati” – afferma Giorgio Scagliotti, presidente dell’International Association for the Study of Lung Cancer (IASLC) – “sono estremamente incoraggianti per i pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio III, non operabile, che da 15 anni non avevano a disposizione nessuna nuova arma terapeutica, e confermano durvalumab quale prima immunoterapia a dimostrare un beneficio significativo di sopravvivenza globale”. Video:
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