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E’ stato presentato al World Oceans Day,il nuovo “spazzino” del mare tutto italiano: un nuovo robot a forma di granchio, progettato per ripulire le acque dalle microplastiche che inquinano l’oceano, ha fatto il suo primo tuffo appunto durante il World Oceans Day, nel mare al largo delle coste italiane.
Il Crab Robot SILVER 2 è un esploratore robot del fondale marino creato dall’Istituto di Robotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, sostenuto dalla National Geographic Society e Arbi Dario Spa, ha esplorato le acque della secca di Meloria, nel Mar Ligure.
Il robot granchio utilizzerà un braccio che raccoglie sacchi, bottiglie e altre forme di inquinamento plastico in mare.Photo Credit: Laura Lezza / Getty Images
Il Crab Robot ha la capacità di muoversi, camminare e correre sul fondo del mare. Le sei agili gambe a forma di zampe di granchio permettono al robot di adattarsi al terreno che cambia, rimbalzano a terra senza causare danni e aggirano gli ostacoli.
“Questo robot bio-ispirato può saltare e saltare in aree più ampie attraverso un meccanismo a molla“, ha detto il coordinatore scientifico del progetto Marcello Calisti alla rivista Sant’Anna di Pisa.
“La molla ha una struttura semplice, con un semplice controllo effettua l’immagazzinamento e il rilascio di energia in modo che il robot possa saltare attraverso una contrazione istantanea della molla. Le zampe a forma di granchio includono articolazioni della caviglia che hanno buone prestazioni di salto. I nostri esperimenti dimostrano che il robot può raggiungere un salto regolare. Le immagini a lunga esposizione senza sfocatura dello sfondo dimostrano stabilità. ”
Callisti crede che il robot possa anche aiutare a fornire strumenti migliori per i ricercatori, grazie al suo sistema di “locomozione a gambe mobili per muoversi agilmente sul fondale marino, può ancorarsi a strutture subacquee e interagire delicatamente con l’ambiente“.Photo Credit: Laura Lezza / Getty Images
Un recente rapporto delle Nazioni Unite ha chiesto azioni urgenti per frenare il flusso di 8 milioni di tonnellate di inquinamento plastico che ogni anno va negli oceani.
Molte particelle di plastica vengono inghiottite dagli animali o dai pesci che li scambiano per cibo, e quindi possono trovarli anche sulle nostre tavole, ha detto l’Onu.
Sono stati trovati anche nella maggior parte dell’acqua di acquedotto che viene utilizzata nei rubinetti di casa, in varie parti del mondo. Intasando le fogne e fornendo terreno fertile per zanzare e parassiti, i rifiuti di plastica – in particolare i sacchetti di plastica – possono aumentare la trasmissione di malattie trasmesse da vettori come la malaria.
Mentre la questione ha ricevuto maggiore attenzione negli ultimi anni, non esiste ancora un accordo globale per affrontare i rifiuti marini.
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