
I resti scheletrici di un ragazzino di 12 anni risalenti a migliaia di anni sono stati scoperti dagli archeologici in Campania:

Stando alle informazioni rilasciate dai ricercatori, le spoglie del giovane defunto indossavano una cintura di bronzo da guerriero nel territorio di Pontecagnano, all’epoca avamposto della civiltà etrusca dell’Italia centrale preromana nella Campania meridionale. I resti risalgono infatti al culmine tra l’VIII ed il VII secolo a.C. e rappresentano solo uno dei 10.000 reperti scoperti in 60 anni di scavi sistematici effettuati nel territorio. L’aspetto affascinante delle scoperte riguarda anche lo stile dei manufatti, provenienti da svariate zone del Mediterraneo:

Dalla Grecia all’Egitto, dall’Estremo Oriente alla Sicilia e alla Sardegna, si tratta di oggetti antichi che indicano l’influenza di varie culture antiche geograficamente distanti ma al contempo, evidentemente, culturalmente vicine. La nuova scoperta è stata effettuata a pochi chilometri di distanza dal fiume Sele, non lontano dalla storica città greca di Paestum, situata più ad ovest:

Nella stessa zona, più a sud, troviamo Pompei, le cui origini, secondo recenti studi condotti dall’archeologo Massimo Osanna, partirebbero dall’epoca degli Etruschi, nel VII secolo a.C.. Sempre l’ex capo di Pompei e oggi direttore generale dei musei pubblici italiani, ha affermato che il ragazzo etrusco rappresenta “un caso di studio interessante e prezioso“. I reperti potrebbero attirare più visitatori nel sito, che è annunciato nella letteratura archeologica ma attualmente meno visitato nelle principali rotte turistiche, a differenza della vicina e più nota Paestum.