Un anello di epoca bizantina risalente a mille anni fa spunta negli scavi di un complesso vinicolo bizantino a Yavne, in Israele:
Lo ha annunciato l’Autorità per le Antichità (IAA). L’anello è in oro, con una delicata pietra di ametista viola a testimonianza di una nobile appartenenza, probabilmente a un alto funzionario dell’amministrazione bizantina, prodotto in una officina imperiale intorno al VII secolo d.C., certificato dopo il ritrovamento dal dott. Amir Golani, un esperto IAA di gioielli antichi. Tali anelli potrebbero essere stati indossati sia da uomini che da donne, secondo l’esperto. Un reperto eccezionale, lo hanno definito l’Autorità per le Antichità (IAA). Anelli simili si trovano infatti nei più noti musei del mondo:
“Metropolitan” di New York, “British” di Londra e “Biblioteque National” di Parigi. Il sito in cui è stato ritrovato è quello di un’azienda vinicola che veniva utilizzata per produrre il leggendario vino regionale, noto come vino Gaza o Ashkelon, dai nomi dei porti da cui veniva esportato in tutto il Mediterraneo. Il gioiello è stato rinvenuto nei pressi di uno dei magazzini, precisamente in un riempimento datato tra la fine del periodo bizantino e l’inizio del periodo protoislamico, intorno al VII secolo d.C. Tuttavia, poiché anelli simili, fasce d’oro con ametiste intarsiate, erano comuni nel mondo romano, il gioiello potrebbe appartenere a qualcuno che viveva in città già nel III secolo d.C.. Recentemente, in uno scavo archeologico è stata trovata un’altra antica ametista. Risalente a circa 2000 anni fa, la pietra è stata recuperata da volontari setacciando il terreno scavato nel canale di drenaggio sotterraneo sotto la strada principale che collega la piscina di Shiloah, alla periferia di Gerusalemme, con il Monte del Tempio. Il manufatto è stato probabilmente collocato anche su un anello. Inoltre, è stato inciso con le figure di un uccello e un ramo, forse la prima rappresentazione mai scoperta delle specie vegetali bibliche conosciute come “balsamo di Galaad” o cachi. Negli ultimi due decenni, gli archeologi hanno trovato prove di insediamenti a Yavne a partire da oltre 3000 anni fa:
Nella stessa area dove è stata trovata la fabbrica di vino bizantina, la più grande del periodo mai scoperta al mondo, sono stati scoperti i resti di un altro torchio, risalente a circa 2.300 anni fa, durante il periodo persiano, a testimonianza della lunga tradizione nella produzione del vino, come afferma la Mishna, che cita un vigneto a Yavne. Dopo la distruzione di Gerusalemme per mano dei romani nel 70 d.C., Rabban Yohanan Ben-Zakai trasferì il Sinedrio, la corte suprema e l’organo legislativo in tutte le questioni di Halacha, a Yavne. Durante il periodo bizantino fu un importante centro cristiano, caratterizzato anche da una significativa popolazione ebraica… “Le ametiste sono menzionate nella Bibbia come una delle 12 pietre preziose indossate dal sommo sacerdote del Tempio sulla sua corazza cerimoniale“, ha aggiunto. “Molte virtù sono state attribuite a questa gemma [ametiste], inclusa la prevenzione dell’effetto collaterale del bere, i postumi di una sbornia”. Secondo gli archeologi, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, potrebbe esserci una connessione tra questa qualità attribuita alla pietra e il luogo in cui è stata trovata. A tal proposito, riportiamo qui sotto il link al video del convegno “La fine dell’attività di insediamento della tarda età del bronzo intorno al mare di Galilea“: