Nel 2022, un gruppo di ricercatori è riuscito a dimostrare che le locuste sono abili nel riconoscere le cellule umane sane dalle cellule cancerose usando il loro senso dell’olfatto:
Stando a quanto riportato dagli scienziati coinvolti nello studio pubblicato sul sito web di pre-stampa BioRxiv, le locuste rappresenterebbero un’ulteriore risorsa per riconoscere celermente il cancro e contribuire così alla guarigione dei pazienti affetti dalla malattia. “La diagnosi precoce del cancro è così importante e dovremmo usare ogni possibile strumento per arrivarci, sia che sia progettato o fornitoci da milioni di anni di selezione naturale“, afferma il microbiologo Christopher Contag della Michigan State University. Nello studio scientifico, i ricercatori si sono avvalsi di elettrodi per appurare la rapidità del riconoscimento delle cellule tumorali:
Secondo l’esito dei dati analizzati, è stato possibile constatare come le locuste siano effettivamente capaci di riconoscere il tumore in pochi millisecondi. Questo accade poiché le locuste possono analizzare i composti organici volatili (VOC) che espiriamo, che gli scienziati sanno essere in qualche modo alterati dalla presenza del cancro che interferisce con i processi metabolici delle singole cellule. Un elemento che le locuste possono naturalmente distinguere mediante il loro olfatto. “Ci aspettavamo che le cellule tumorali apparissero diverse dalle cellule normali. Ma quando gli insetti sono stati in grado di distinguere tre diversi tipi di cancro l’uno dall’altro, è stato sorprendente”, ha affermato Contag. I possibili utilizzi:
L’obiettivo dei promotori dello studio non è quello di usare le locuste su ogni paziente ma analizzarle al meglio per creare un “naso bionico“: un sensore capace di emulare le capacità dei recettori naturali di questi insetti per migliorare la prevenzione e scongiurare così la fase grave del cancro negli esseri umani. “Teoricamente, potresti respirare attraverso un dispositivo e sarebbe in grado di rilevare e differenziare più tipi di cancro e persino in quale stadio si trova la malattia”, ha affermato l’ingegnere biomedico Debajit Saha della Michigan State University. Attualmente, lo studio si è concentrato unicamente sulle cellule di alcuni tipi di cancro che colpiscono la bocca, ma i ricercatori sono fiduciosi per una possibile estensione dello strumento anche a tutti gli altri tipi di tumore. Il documento di pre-stampa sulla ricerca è disponibile su BioRxiv.
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