Scoperta nella foresta specie di bradipo cui testa somiglia ad una noce di cocco

Nuove conferme giungono da una ricerca scientifica pubblicata nel 2022 che ufficializza la presenza di due distinte specie di bradipo dalla criniera cui teste somigliano molto alle noci di cocco. I bradipi dalla criniera si trovano in una piccola area di questa foresta costiera e, sebbene un tempo si pensasse che fossero una specie, si scopre che le popolazioni settentrionali e meridionali sono geneticamente diverse:

I problemi incontrati dagli ambientalisti sono in realtà resi più difficili dalla differenza tra le diverse specie di bradipo, anche se due teste di cocco possono essere preferibili a una. Per questo, gli autori di un recente studio hanno rilevato la necessità di una maggiore protezione affermando che la distribuzione geografica di ciascuna specie diventa sostanzialmente più piccola con il nuovo ordine tassonomico che hanno raccomandato. Sebbene lo scienziato britannico John Edward Gray abbia già affermato di aver scoperto una seconda specie di bradipo dalla criniera nel 1850 e l’abbia chiamata Bradypus crinitus, il bradipo dalla criniera (Bradypus torquatus) è stato originariamente segnalato nel 1811. I tassonomi in seguito hanno smentito le sue affermazioni, affermando che l’esemplare riportato da Gray era in realtà un B. torquatus, nonostante il nuovo studio stabilisca l’esistenza di B. crinitus:

24 bradipi dalla criniera, alcuni degli stati settentrionali di Bahia e Sergipe, e il resto degli stati meridionali di Rio de Janeiro ed Esprito Santo sono stati sottoposti a un’indagine morfologica dai ricercatori. I bradipi del sud avevano crani più piatti, bocche più rotonde e zigomi più grandi rispetto alle loro controparti settentrionali. Quindi, una “significativa divergenza genetica” tra i gruppi del sud e del nord è stata scoperta attraverso la ricerca genetica su 55 bradipi dalla criniera. I ricercatori hanno determinato che c’erano 86 passaggi mutazionali che separavano le due popolazioni esaminando una raccolta di geni mitocondriali che sono ereditati collettivamente. Hanno stimato che questa divergenza sia avvenuta circa 4,24 milioni di anni fa. Il bradipo dalla criniera settentrionale (Bradypus torquatus), si trova negli stati brasiliani di Bahia e Sergipe, e il bradipo dalla criniera meridionale (Bradypus crinitus), che si trova negli stati di Rio de Janeiro ed Espirito Santo, si può distinguere, secondo l’approccio integrativo dei ricercatori:

Il Rio Doce, che funge da confine tra specie affini di topi e scimmie cappuccine, separa gli areali delle due specie. Il fiume può fungere da barriera fisica, ma i ricercatori non sono in grado di determinare se la colpa sia delle condizioni climatiche e geografiche divergenti su entrambi i lati di questo indicatore o dei guasti filogeografici che ne derivano. Sottolineano che la popolazione di B. crinitus sarebbe stata confinata in un “piccolo santuario climaticamente stabile” sul lato meridionale del Rio Doce e che questa restrizione potrebbe aver contribuito alla scissione delle due specie. La frammentazione dell’habitat causata dall’uomo e il degrado della foresta atlantica probabilmente hanno peggiorato questa separazione. Gli scienziati affermano che queste procedure “potrebbero aver limitato lo scambio di geni tra i gruppi”.

L’affermazione dei ricercatori secondo cui gli habitat di entrambe le specie sono “gravemente frammentati” e che entrambi sono probabilmente classificabili come “minacciati” è allarmante. Il bradipo dalla criniera si trova ora solo nella foresta pluviale costiera atlantica del Brasile sud-orientale, sebbene una volta si trovasse anche più a nord. Nel 1955, il bradipo dalla criniera si è verificato solo a Bahia , Espírito Santo e Rio de Janeiro nel Brasile orientale , nelle foreste costiere di Bahia. Da allora è diminuito poiché queste foreste sono diminuite. La principale minaccia per il bradipo dalla criniera è la perdita del suo habitat forestale a causa dell’estrazione del legname , della produzione di carbone e dello sgombero delle piantagioni e dei pascoli del bestiame. Anche la caccia eccessiva è una minaccia.