L’Africa, il secondo continente più grande dopo l’Eurasia, si sta lentamente ma inesorabilmente spaccando in due. Un gruppo di scienziati- riferisce anche The New Times – è giunto a questa conclusione:
Un recente studio pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters combina i dati sismici della formazione della faglia e dimostra che è guidata da processi simili a quelli che si verificano sul fondo dell’oceano. La Kenyan Broadcasting Company riferisce che, secondo il dott. Edwin Dindi del Dipartimento di Geologia presso il Dipartimento di Scienza e Tecnologia dell’Università di Nairobi, è possibile che un oceano si stia effettivamente formando lungo il braccio orientale dell’African Rift System. “Il braccio orientale del Rift System è piuttosto attivo, come puoi vedere dai numerosi shock in corso intorno ad esso, ma ci vorrà molto tempo perché ciò accada”, ha detto Edwin Dindy.
Come ogni cosa in geologia, questo è un processo estremamente lungo che richiederà milioni di anni, ma alla fine porterà alla separazione di parte dell’Africa orientale dal resto del continente, e questo porterà alla creazione di un nuovo enorme oceano tra il due masse terrestri. L’East African Rift System è una delle più grandi faglie del mondo. Si estende per migliaia di chilometri attraverso diversi paesi dell’Africa, tra cui Etiopia, Kenya, Repubblica Democratica del Congo, Uganda, Ruanda, Burundi, Zambia, Tanzania, Malawi e Mozambico. Questo sistema di spaccatura significa che la placca africana si sta dividendo in due placche – la più piccola placca somala e la più grande placca nubiana – che, secondo uno studio del 2004, si stanno allontanando l’una dall’altra a una velocità di lumaca di millimetri all’anno.
Nel 2018, la notizia di una crepa apparsa in Kenya è diventata virale, con molti che sostenevano che fosse la prova che l’Africa si stava spaccando in due proprio davanti ai nostri occhi. In 5-10 milioni di anni, i cambiamenti nel sistema potrebbero far apparire il mondo completamente diverso. In questo periodo, è probabile che il pianeta assista alla formazione di un nuovo oceano tra la placca somala e la placca nubiana. Taglierà l’Africa orientale dal continente africano. Per quanto strano possa sembrare, vale la pena ricordare che la superficie della Terra è in costante movimento; è così lento che è invisibile all’occhio umano. La terra e il mare che vediamo oggi – Eurasia, America, Africa, Antartide e Oceania – sono il prodotto di enormi placche tettoniche che si incastrano come un puzzle.
Se guardi la costa occidentale dell’Africa e la costa orientale del Sud America, noterai che si incastrano come due pezzi di un puzzle, evidenziando perfettamente come questi continenti un tempo fossero uniti in uno solo. La scomparsa dell’Africa orientale sarà un’altra pagina di questo gigantesco libro di geologia. Chissà se l’umanità vedrà qualcuno di questi cambiamenti.
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