Ad Ercolano, venti metri di fango caldo e cenere seppelliscono un’enorme villa un tempo appartenuta al suocero di Giulio Cesare. All’interno si trova una vasta biblioteca di rotoli di papiro. I rotoli sono carbonizzati dal calore dei detriti vulcanici. Ma sono anche conservati. Da secoli, mentre praticamente ogni testo antico esposto all’aria decade e scompare, la biblioteca della Villa dei Papiri attende sottoterra, intatta.

Mentre scava un pozzo, un contadino italiano incontra un pavimento di marmo. Gli scavi portano alla luce bellissime statue e affreschi e centinaia di pergamene. Carbonizzati e cinerei, sono estremamente fragili. Ma la tentazione di aprirli è grande; se letti, raddoppierebbero più del corpus di letteratura che abbiamo dall’antichità. I primi tentativi di aprire le pergamene purtroppo ne distruggono molte. Alcuni vengono accuratamente srotolati da un monaco italiano nel corso di diversi decenni e si scopre che contengono testi filosofici scritti in greco. Più di seicento rimangono non aperti e illeggibili. Inoltre, gli scavi non sono mai stati completati e molti storici ritengono che migliaia di altri rotoli rimangano sottoterra. Immagina i segreti della filosofia, della scienza, della letteratura, della matematica, della poesia e della politica romana e greca, che sono rinchiusi in questi grumi di cenere, in attesa di essere letti!

Utilizzando la tomografia a raggi X e la visione artificiale, un team guidato dal Dr. Brent Seales dell’Università del Kentucky legge il rotolo di En-Gedi senza aprirlo. Scoperto nella regione del Mar Morto in Israele, il rotolo contiene il testo del libro del Levitico. Questo risultato dimostra che un rotolo carbonizzato può essere srotolato digitalmente e letto senza aprirlo fisicamente. Da allora lo scarto virtuale è emerso come un campo in crescita con molteplici successi. Ma i papiri di Ercolano si rivelano più impegnativi: a differenza degli inchiostri più densi usati nel rotolo di En-Gedi, l’inchiostro di Ercolano è a base di carbonio, non offrendo alcun contrasto ai raggi X rispetto al sottostante papiro a base di carbonio.

Determinati ad applicare lo scarto virtuale ai papiri di Ercolano, il dottor Seales e il suo team hanno deciso di testare una nuova idea. Sotto la luce infrarossa, alcuni frammenti staccati dei papiri sono leggibili e sembra possibile che questi possano essere usati come dati di verità di base per un modello di apprendimento automatico in grado di rilevare inchiostro altrimenti invisibile dai raggi X. Per ottenere i raggi X alla massima risoluzione possibile, il team utilizza un acceleratore di particelle per scansionare due rotoli interi e diversi frammenti. Con una risoluzione di 4-8 µm, con 16 bit di dati sulla densità per voxel, ritengono che i modelli di apprendimento automatico possano rilevare sottili motivi superficiali nel papiro che indicano la presenza di inchiostro a base di carbonio.

All’inizio del 2023 il laboratorio del dottor Seales ottiene una svolta: il loro modello di apprendimento automatico riconosce con successo l’inchiostro dalle scansioni a raggi X, dimostrando che è possibile applicare lo scarto virtuale ai rotoli di Ercolano utilizzando le scansioni ottenute nel 2019 e persino scoprendo alcuni caratteri in strati nascosti di papiro.  Dopo 275 anni, l’antico rompicapo dei papiri di Ercolano è stato ridotto a un problema software, che puoi aiutare a risolvere! Info su: https://scrollprize.org/. A tal proposito, riportiamo qui sotto i link ad alcuni video diffusi sul web:

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