Linee di Nazca sono dei gruppi di geoglifici, grandi disegni al tratto che sembrano, da lontano, essere incisi sulla superficie terrestre nell’arida Pampa Colorada a nord-ovest della città di Nazca nel Perù meridionale. Si estendono su un’area di quasi 190 miglia quadrate (500 km quadrati).
La maggior parte delle Linee di Nazca furono costruite più di 2000 anni fa dal popolo della cultura di Nazca (c. 200 BCE –600 CE ), anche se alcune sono chiaramente antecedenti a Nazca e sono considerate opera del precedente Cultura di Paracas. Mentre le immagini datate a Paracas sono spesso simili a quelle umane e hanno qualche somiglianza con incisioni rupestri ancora più antiche nella regione, i soggetti delle linee create da Nazca sono generalmente piante e animali, come una scimmia (lunga circa 110 metri ) , un’orca assassina (65 metri), un uccello simile a un condor (135 metri), un colibrì (50 metri), un pellicano (285 metri), un ragno(46 metri) e vari fiori, alberi e altre piante, oltre a forme geometriche, inclusi triangoli, trapezi e spirali.
Sebbene si sia detto che le figure fossero praticamente indecifrabili dal livello del suolo, alcuni affermano che non si possa comprenderne il significato senza percorrere quelli che ora sono ritenuti da alcuni i sentieri sacri:
I disegni non sono tracciati sul terreno in realtà, ci sono delle pietre di colore diverso dal terreno. Le pietre sono chiare, il terreno è scuro. Utilizzando queste pietre, si creano dei sentieri che appaiono da lontano come una linea scura: questo effetto ottico è visibile solo dall’alto, quindi come hanno fatto uomini di 2000 anni fa a costruire questi sentieri? Che senso ha realizzarle, visto che all’epoca era impossibile avere questa visuale?
Dalla loro scoperta negli anni ’20, le linee sono state variamente interpretate, ma il loro significato rimane in gran parte avvolto nel mistero. Lo storico americano Paul Kosok osservò le linee da un aeroplano nel 1941 e ipotizzò che fossero state tracciate per scopi astronomici. María Reiche, una traduttrice tedesca che ha trascorso anni a studiare il sito e a fare pressioni per la sua conservazione, ha concluso che si trattava di un enorme calendario astronomico e che alcuni dei suoi schizzi di animali erano modellati su raggruppamenti di stelle nel cielo notturno. Nel 1967, tuttavia, l’astrofisico americano Gerald Hawkins non trovò alcuna correlazione tra i cambiamenti nei corpi celesti e il disegno delle Linee di Nazca.
Altra cosa molto strana sono le due figure che ritraggono l’orca e il ragno, che hanno delle caratteristiche all’ora sconosciute. Come faceva un popolo che non aveva mai navigato in acque profonde a conoscere com’era fatta un’orca? E sopratutto per quanto riguarda il ragno e la scimmia, non erano animali che vivevano in quella zona, come facevano a conoscerli e rappresentarli?
Nel 1997 un team internazionale di archeologi, geografi, archeometristi e altri ha formato il Progetto Nasca-Palpa per documentare e analizzare le Linee di Nazca e una serie di figure simili vicino alla città di Palpa.
La congettura di questo gruppo è che le piattaforme presenti a un’estremità di molte delle immagini rivelino la loro natura cerimoniale processionale. Questa prova, insieme alla presenza in una piattaforma scavata di frammenti di ostriche spinose (Spondylus), suggerisce cerimonie religiose legate all’acqua, non improbabili in questa regione desertica.
Le Linee di Nazca sono preservate naturalmente dal clima secco della regione e dai venti che spazzano via la sabbia dai loro solchi. L’UNESCO ha aggiunto il sito di Nazca al suoLista del Patrimonio Mondiale nel 1994.
L’unico disegno che ricorda un umano è stato appunto definito “L’astronauta”, proprio perchè sembra avere un casco e una tuta spaziale, proprio come conosciamo ai giorni nostri gli astronauti. Intorno alla figura sembrano esserci dei simboli, simili a triangoli neri che oggi potremmo riconoscere come dei caccia militari, poco vicino a questa rappresentazione c’era una come. Forse con il passaggio della cometa i Nazca videro anche dei triangoli neri in cielo e un’astronauta? Queste constatazioni resteranno avvolte dal mistero e divideranno inevitabilmente l’archeologia da ipotesi più fantasiose:
C’è comunque da dire che ritroviamo tutto ciò anche nelle stele di Göbekli Tepe, in Turchia all’epoca gli scultori incisero sulle stele durante il bombardamento di comete di 12.000 anni alcuni esseri “metà umani metà uccelli” nel cielo. Coincidenze?
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