Ucraina, 2008: “ruota di 300 milioni di anni”. Fake news o mistero da risolvere? Ecco cosa abbiamo scoperto

Realtà, fake news o una via di mezzo con una notizia ingigantita per clickbait? Anzitutto, premettiamo che si tratta di un episodio ancora oggi avvolto nel mistero:

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Ci riferiamo alla presunta scoperta – che, a quanto pare, sarebbe avvenuta nel 2008 – di un un elemento circolare fossilizzato ritrovato in miniera di carbone nella città ucraina di Donetsk, in Ucraina. Poiché non poteva essere ritagliata in modo sicuro o con successo a causa della natura dell’arenaria in cui era incorporato, il misterioso manufatto che assomigliava molto a un’antica ruota, rimane nel sito della miniera senza essere prelevato. Per quanto insolito e tendenzialmente inverosimile, a causa della presenza di presunte fotografie del misterioso reperto perduto, abbiamo deciso di tentare di percorrere la linea dei fact-checking, nel tentativo di verificare se quella appena menzionata sia frutto di una notizia inventata o realmente accaduta:

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Anzitutto, abbiamo scoperto che il racconto è tratto da un capitolo del libro The Myth Of Man di JP Robinsonin vendita online anche su Amazon qui –  che racconta di uno straordinario ritrovamento casuale che si sarebbe verificato durante la perforazione dello strato di coke di carbone denominato J3Sukhodolsky‘ ad una profondità di 900 metri (2952,76 piedi) dalla superficie. Qui i lavoratori sarebbero rimasti sorpresi nel trovare quella che sembrava essere l’impronta di una ruota sopra di loro nel tetto di arenaria del tunnel che avevano appena scavato. Per fortuna, le fotografie dell’insolita impronta sono state scattate dal vice capo VV Kruzhilin e condivise con il caposquadra della miniera S. Kasatkin, che ha portato alla luce la notizia del ritrovamento:

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Senza poter esplorare ulteriormente il sito e ispezionare da vicino l’impronta, ci rimangono solo le fotografie come prova della loro esistenza (ci sarebbe stata più di un’impronta) e la parola di un gruppo di minatori ucraini. Queste fotografie – che, almeno apparentemente, non sembrano falsificate – rimangono l’unica prova di questo episodio anomalo, a distanza di anni menzionato da molteplici siti web dedicati all’archeologia non ufficiale. Ovviamente, sul web, i sostenitori delle teorie dell’esistenza di civiltà perdute e/o aliene o antecedenti a quelle umane hanno descritto le foto come la prova dell’esistenza di “una ruota fossile di 300 milioni di anni” senza però tener presente che la circolarità di un oggetto non conferma necessariamente che lo stesso sia per forza un manufatto. Potrebbe trattarsi di un fenomeno naturale che, agli occhi degli esseri umani, è spiegato in maniera alquanto semplicistica ed approssimativa. Se quelle foto rappresentassero una realtà priva di manipolazioni, resta da chiedersi perché all’epoca i minatori ucraini decisero di effettuare quelle fotografie: evidentemente, avevano intuito di avere davanti qualcosa di insolito e potenzialmente importante. Sulla questione, si è espresso anche un esperto: il dottor Alexander Koltypin è un geologo e direttore del Centro di ricerca sulle scienze naturali presso l’Università internazionale indipendente di ecologia e politologia di Mosca. Ha trascorso molto tempo visitando questi siti e confrontandoli tra loro alla ricerca di somiglianze, sostenendo la teoria di una civiltà perduta milioni di anni fa:

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“Ho visto per la prima volta tracce nella pietra – tracce fossilizzate di auto o veicoli fuoristrada (di solito chiamate carreggiate) sulla superficie delle piantagioni di Neogen (peneplene in frigio) nella pianura nel maggio 2014 (Anatolia centrale, Turchia). Erano situati nel campo di sviluppo dei tufi e dei tufiti del Miocene medio e superiore e, secondo l’analisi dell’età delle vicine rocce vulcaniche, avevano un’età del Miocene medio di 12-14 milioni di anni”, ha scritto Koltypin.

Questa particolare regione che Koltypin sarebbe stata poco studiata da archeologi, paleontologi e geologi. Mentre i ricercatori ortodossi affermano che le tracce sono semplicemente i resti di vecchi solchi di carri pietrificati dal tipo di veicoli a ruote che avrebbero trainato asini o cammelli, Koltypin ha altre idee. “Non lo accetterò mai“, ha spiegato di fronte alle spiegazioni standard. “Io stesso ricorderò sempre . . . molti altri abitanti del nostro pianeta cancellati dalla nostra storia”. In conclusione:

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le fonti originarie di questo episodio “storico” esistono ma restano ancora oggi avvolte nel mistero mentre l’idea che possa trattarsi di un manufatto realizzato da una civiltà che precederebbe di centinaia di milioni di anni i primi uomini non è affatto un elemento condiviso dalla Scienza ufficiale. Poi ognuno è libero di credere a quel che vuole, facendo però distinzione tra fatti scientificamente e presunti episodio documentati solo da poche fotografie. Il web è pieno di informazioni e segnalazioni di presunti ritrovamenti, ma questo non vuol dire che rappresentino una realtà inconfutabile.

Fonti:

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https://www.thearchaeologist.org/blog/enigmatic-ancient-wheel-the-300-million-year-old-wheel-and-anomalous-ancient-tracks-across-the-world

I “veicoli” di Koltypin e la tesi che noi e gli Alieni abbiamo una madre comune: la Terra

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https://www.ancient-origins.net/unexplained-phenomena/ancient-wheel-0010997

#archeologia #teoriealternative

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