Tempio di Hathor, il mistero delle scale fuse: tecnologia avanzata? La spiegazione alternativa parla di altro – video

Il tempio di Dendera e la scala “sciolta”: è un mistero dell’Antico Egitto. Queste antiche scale portano al tetto del tempio:

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a far discutere da secoli sono i gradini del tempio di Hathor (incluso nel completto) risalenti al termine del periodo tolemaico (I secolo a.C.) anche se sono ancora riscontrabili i resti del tempio eretto durante il Medio Regno. L’intero complesso copre un’area di circa 40.000 m² ed è interamente circondato da un muro di mattoni a secco. Il complesso ospita cappelle, santuari ed un lago sacro oltre a una chiesa cristiana ed a due mammisi ovvero i luoghi della rinascita. Molti si sono chiesti come e perché questi gradini risultino molto consumati, come se si fossero “sciolti“:

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Tanto quanto basta per incentivare la diffusione di teorie alternative che parlano di “tecnologie avanzatissime” forse “aliene” o l’effetto di un antico “bombardamento nucleare“. Tutte teorie diffuse sul web che godono il sostegno di molti appassionati del mistero ma non del sostegno dell’archeologia ufficiale che, invece, è propensa a seguire una teoria “alternativa”: occorre infatti tener ben presente che, molto probabilmente, centinaia di piedi avrebbero percorso quei passi ogni giorno per tutto quel tempo. Ce n’è abbastanza per consumare anche il granito, figuriamoci qualcosa di tenero come il calcare. L’andamento irregolare dell’usura, che dà l’effetto fuso, deriva probabilmente da intrusioni o debolezze nel calcare. In quanto roccia sedimentaria, il calcare si forma in piano. È altamente suscettibile alla pressione, agli agenti atmosferici e all’acqua. Non è raro che blocchi di calcare estratti dallo stesso giacimento mostrino caratteristiche molto diverse; quindi, i gradini non si consumano in modo uniforme perché la roccia non ha necessariamente la stessa densità e composizione fino in fondo. Ci sarebbe anche un’altra causa potenziale:

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un danno da alluvione. L’ipotesi non sarebbe del tutto da escludere poiché il calcare è solubile in acqua e si erode abbastanza rapidamente, ed è risaputo che l’Egitto ha affrontato la minaccia di inondazioni ogni anno. Gli studiosi moderni chiamano questa stagione l’Inondazione – gli antichi la chiamavano Akhet – è stata causata dall’afflusso di acqua dalle forti piogge estive e dallo scioglimento della neve dal ramo etiope dello storico fiume Nilo. Queste due ultime teorie spiegherebbero perché a risultare particolarmente danneggiati sono soprattutto i gradini della struttura. A tal proposito, riportiamo qui sotto i link ad alcuni video-approfondimenti diffusi sul web:

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