A distanza di decenni, dopo l’Unione Sovietica, gli Stati Uniti e – più recentemente – anche la Cina, l’India punta a diventare il quarto paese nella storia dell’esplorazione spaziale a compiere un atterraggio morbido sul suolo lunare:
Nel mese di agosto del 2023, il modulo Vikram, a bordo della missione Chandrayaan-3, lanciata con successo il 14 luglio 2023 dalla base di Sriharikota dell’Agenzia spaziale indiana Isro, quando il modulo Vikram, dicevamo, fra il 23 e il 24 agosto, dovrebbe approdare nei pressi del polo sud della Luna e liberare il piccolo rover che porta in grembo dando il via a una ricognizione del terreno lunare lunga quattordici giorni.
Nel frattempo – ricorda anche l’Inaf – l’orbiter di Chandrayaan-3, attaccato al quale sta viaggiando il modulo lunare in attesa del rilascio, è riuscito a inserirsi correttamente in orbita attorno alla Luna. L’ISRO ha dichiarato che il modulo di propulsione ora “continua il suo viaggio nell’orbita attuale per mesi/anni“, come parte degli sforzi per studiare gli esopianeti. Gli strumenti a bordo “eseguiranno uno studio spettroscopico dell’atmosfera terrestre e misureranno le variazioni di polarizzazione delle nubi sulla Terra per studiare esopianeti che potrebbero qualificarsi come ‘abitabili‘”. Storicamente, per l’agenzia spaziale indiana, si tratta del secondo tentativo di raggiungere la Luna, dopo quello fallito – si concluse con uno schianto – del 6 settembre 2019. Ed è una missione economica come non mai, questa di Chandrayaan-3: meno di 75 milioni di dollari, una cifra incredibilmente contenuta per un’impresa incredibilmente complessa qual è, appunto, un atterraggio morbido sul nostro satellite naturale. Il video diffuso da Inaf rilancia le prime immagini ravvicinate della Luna giunte dall’agenzia indiana, rivelando quel lato del nostro satellite naturale che noi terrestri non possiamo vedere da Terra (il cosiddetto “lato oscuro della Luna”):
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