Un sistema di intelligenza artificiale è in grado di descrivere l’odore dei composti analizzando le loro strutture molecolari – e le sue descrizioni sono spesso simili a quelle di annusatori umani addestrati:
I ricercatori che hanno progettato il sistema lo hanno utilizzato per elencare gli odori, come “fruttato” o “erbaceo”, che corrispondono a centinaia di strutture chimiche. Questa guida sugli odori potrebbe aiutare i ricercatori a progettare nuovi profumi sintetici e potrebbe fornire informazioni su come il cervello umano interpreta l’odore. Gli odori sono l’unico tipo di informazione sensoriale che va direttamente dall’organo sensoriale – il naso, in questo caso – alla memoria del cervello e ai centri emotivi; gli altri tipi di input sensoriali passano prima attraverso altre regioni del cervello. Questo percorso diretto spiega perché i profumi possono evocare ricordi specifici e intensi.
“C’è qualcosa di speciale nell’olfatto“, afferma il neurobiologo Alexander Wiltschko. La sua start-up, Osmo a Cambridge, Massachusetts, è uno spin-off di Google Research che sta cercando di progettare nuove molecole maleodoranti, o odoranti. Il passo successivo, dice Wiltschko, è scoprire come gli odori si combinano e competono tra loro per creare ciò che il cervello umano interpreta come un odore completamente diverso da quello di ciascuno dei singoli odoranti. Meyer e Firestein affermano che sarà molto difficile: mescolare solo 100 molecole in diverse combinazioni di 10 produce 17 trilioni di variazioni e il numero di combinazioni possibili diventa rapidamente troppo elevato per essere analizzato da un computer. Lo studio scientifico qui: https://www.nature.com/articles/d41586-023-02714-2.
Fonte: https://www.nature.com/articles/d41586-023-02714-2
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