L’anello di Carvilio è un gioiello romano risalente al II secolo d.C., ritrovato nel 2000 nell’Ipogeo delle Ghirlande, una tomba situata nei pressi di Grottaferrata (periferia sud-est di Roma):
L’anello è costituito da una verga cava in lamina appiattita che si allarga a formare un castone ovale in cui è inserito il cristallo di rocca (quarzo), trasparente e incolore. Sotto il cristallo è incastonato in oro il ritratto cesellato di un giovane uomo, identificato come Carvilio Gemellus, un ragazzo di diciotto anni morto prematuramente:
L’anello è un oggetto di grande valore affettivo, realizzato dalla madre del ragazzo, Aebutia Quarta, come un reliquario per conservare il ricordo del figlio. Il ritratto, finemente eseguito, è un vero e proprio ritratto funerario, che rappresenta il giovane con un’espressione serena e rassegnata:
L’anello di Carvilio è un prezioso documento storico e artistico, che ci offre un’importante testimonianza della vita quotidiana degli antichi romani. È un simbolo del dolore e della perdita, ma anche dell’amore e della devozione di una madre per il proprio figlio. Ecco alcuni dettagli tecnici dell’anello:
- Materiale: oro e cristallo di rocca
- Dimensioni: 2,5 cm di diametro
- Peso: 10,5 grammi
- Datazione: II secolo d.C.
- Luogo di ritrovamento: Ipogeo delle Ghirlande, Grottaferrata (Roma)
L’anello è attualmente conservato presso il Museo Archeologico di Palestrina.
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