La prima immagine mostra un ‘antico Pelike greco‘ (IV secolo a.C., raffigurante una donna acrobata che tira una freccia con i piedi. (Museo MET). La seconda immagine mostra un arciere acrobatico ai Giochi mondiali dei Nomadi del 2016, tenuti in Kirghizistan. Non si tratta dell’unica raffigurazione su ceramica greca antica nel suo genere. Ci sono infatti esempi simili che fanno molto riflettere. Quest’opera ellenica raffigura l’incontro tra una menade e Dionisio:
Conoscere la differenza tra un kybisteter e un thaumatopoiois/thaumatopoioi è importante quando si tratta di scrivere su di loro in futuro. Se un’opera d’arte è troppo danneggiata per indicare il sesso dell’artista, ma l’iscrizione non lo è, allora l’uso di uno dei termini sarebbe la chiave per determinare se si trattava di una donna o di un uomo raffigurato. Gli artigiani hanno prestato molta attenzione a scolpire e dipingere scene e spettacoli nel modo più accurato possibile. Renderemmo loro un disservizio denigrando gli artisti dal genere. Osservando l’immagine si può vedere che “il pittore si è sforzato di chiarire che si tratta di un’acrobata donna piuttosto che di un attore maschio che impersona una donna…” (Dearden, 1995, p 81-86) Simile ad altre raffigurazioni di acrobate femminili, la figura a sinistra è vista indossare pantaloncini e senza top. Tra i seni ha una collana e braccialetti ai polsi. Queste distinzioni chiariscono che si tratta di un taumatopoiois o acrobata femmina. Le ceramiche dell’antica Grecia che raffigurano donne acrobate che tengono un arco con frecce con i piedi sono un affascinante esempio di arte e cultura ellenica. Un altro esmepio archeologico:
Esempi:
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Lekythos a fondo bianco: Un esempio emblematico è un lekythos a fondo bianco del V secolo a.C. conservato al Museo Archeologico Nazionale di Atene (inv. 1256). Raffigura una donna acrobata in piedi su una mano, con l’altra mano tiene un arco e con i piedi regge una freccia. La figura è vestita con un chitone corto e un mantello svolazzante, e il suo corpo è ritratto in una posa dinamica e aggraziata.
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Pithos a figure rosse: Un altro esempio significativo è un pithos a figure rosse del IV secolo a.C. proveniente da Ruvo di Puglia, conservato al Museo Nazionale Jatta di Ruvo (inv. 1034). La scena dipinta mostra due donne acrobate che si esibiscono in una serie di acrobazie. Una di loro tiene un arco con i piedi mentre l’altra compie una capriola. Le figure sono vestite con abiti succinti e sono decorate con gioielli e ornamenti.
Significato:
Le raffigurazioni di donne acrobate sulle ceramiche greche non sono solo esempi di virtuosismo artistico, ma rivestono anche un significato simbolico e culturale.
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Abilità e forza femminili: Le acrobazie rappresentate sottolineano l’abilità fisica e la forza delle donne, qualità spesso associate alla sfera maschile. In un contesto sociale in cui le donne erano generalmente relegate al ruolo domestico, queste immagini assumono un valore di rottura e di sfida alle convenzioni.
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Eros e seduzione: La bellezza e l’agilità delle donne acrobate erano spesso associate all’eros e alla seduzione. Il loro abbigliamento succinto e le pose audaci le rendevano figure sensuali e ammalianti, capaci di attirare l’attenzione degli uomini.
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Simbolismo religioso: In alcuni casi, le donne acrobate possono essere interpretate come figure legate al mondo religioso. La loro abilità nel maneggiare l’arco potrebbe essere associata ad Artemide, dea della caccia e della natura selvaggia.
Conclusione:
Le ceramiche greche con donne acrobate offrono uno spaccato interessante sulla cultura e la società dell’antica Grecia. Ci mostrano una rappresentazione alternativa della femminilità, che non si limita al ruolo domestico ma include anche forza, abilità e sensualità. Inoltre, queste immagini ci aiutano a comprendere meglio il ruolo della donna nella religione e nella mitologia greca.
Fonti:
- Museo Archeologico Nazionale di Atene: https://www.namuseum.gr/
- Museo Nazionale Jatta di Ruvo
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