Nel Triassico livelli di Co2 simili a quelli attuali: all’epoca erano i vulcani, oggi anche le emissioni inquinanti causate dalle attività antropiche

Nel 2020, un team internazionale di ricerca, coordinato da un ricercatore italiano dell’Università di Padova, ha pubblicato uno studio su Nature Communications che ha fatto molto discutere: lo studio ha diffuso i risultati delle analisi sul magma della Central Atlantic Magmatic Province (CAMP), formatasi durante l’estinzione di massa del Triassico. I risultati:

Secondo quanto emerso dallo studio scientifico, la quantità di CO2 emessa da un singolo periodo eruttivo della CAMP è pari allo scenario di emissioni antropogeniche previste per il XXI secolo dall’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) dell’ONU.  “Le grandi eruzioni della provincia ignea coincidono con molte delle principali estinzioni di massa del Fanerozoico, suggerendo una relazione causa-effetto in cui il degassamento vulcanico innesca cambiamenti climatici globali. Per comprendere appieno questa relazione, è necessario limitare la quantità e il tipo di sostanze volatili magmatiche degassate e determinare la profondità della loro fonte e il momento dell’eruzione. Qui presentiamo la prova diretta dell’abbondante CO 2 nelle rocce basaltiche della Provincia Magmatica dell’Atlantico Centrale (CAMP) della fine del Triassico, attraverso l’indagine delle bolle di essoluzione del gas preservate dalle inclusioni allo stato fuso” – si legge nella pubblicazione scientifica che prosegue:

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“I nostri risultati indicano un’abbondanza di CO2 e un’origine mantello e/o crosta medio-bassa per almeno parte del carbonio degasato. La presenza di carbonio in profondità è un controllo chiave sulla modalità di messa in posto dei magmi CAMP, favorendo impulsi eruttivi rapidi (alcuni secoli ciascuno). Le nostre stime suggeriscono che la quantità di CO 2 che ciascun impulso magmatico CAMP ha iniettato nell’atmosfera della fine del Triassico è paragonabile alla quantità di emissioni antropogeniche previste per il 21 ° secolo. Tali grandi volumi di CO2 vulcanica probabilmente hanno contribuito al riscaldamento globale della fine del Triassico e all’acidificazione degli oceani” – aggiungono gli autori dello studio scientifico. C’è comunque da ricordare che, anche se i livelli di CO2 sono simili, le conseguenze sul clima globale potrebbero essere diverse. Le eruzioni vulcaniche del Triassico avvennero in un periodo di tempo relativamente graduale, mentre le emissioni umane di CO2 stanno aumentando in modo costante e accelerato. Questo rapido cambiamento potrebbe causare un riscaldamento globale più intenso e rapido, con effetti più gravi sull’ambiente e sugli ecosistemi.

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Fonte: https://www.nature.com/articles/s41467-020-15325-6

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