Per gli appassionati di fantascienza, potrebbe essere “Little Shop of Horrors” che incontra “Terminator“. Parliamo dell’ultima grande “opera” messa a punto da un team di scienziati che ha preso con successo il controllo di una Venus Flytrap – un tipo di pianta carnivora coltivata – impiantandoci un minuscolo microchip:
Questo “neutrone artificiale” è stato in grado di costringere le piante ad aprirsi e chiudersi – convenzionalmente un modo da indurla a divorare la preda – imitando i metodi del cervello di elaborazione e trasferimento delle informazioni. “Il cervello umano è uno dei computer più avanzati mai realizzati”, ha detto a Cosmos un professore associato alla Linköping University in Svezia e autore senior di un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature. “Ha un’enorme quantità di memoria ed è eccellente nell’elaborazione delle informazioni e nel prendere decisioni consumando pochissima energia”, ha affermato. “Al contrario, i supercomputer creati dall’uomo sono ingombranti e consumano molta energia“. Al di fuori delle piante carnivore, tale tecnologia potrebbe avere anche un vasto numero di altri usi, dai dispositivi medici impiantabili alla robotica morbida intelligente. “I neuroni, insieme alle sinapsi, sono i mattoni del nostro cervello”, ha riferito l’esperto a Cosmos. “Essere in grado di imitare il funzionamento dei neuroni biologici con dispositivi elettronici potrebbe consentire lo sviluppo di tecnologie di intelligenza artificiale”. È un piccolo passo nella direzione di simulare completamente “l’efficienza del nostro cervello“, ha spiegato, “ma credo che siamo sulla strada giusta per dimostrare reti neurali artificiali stampate su piccola scala”. Il link al filmato diffuso sui social:
Lo studio pubblicato qui:
https://www.nature.com/articles/s41467-022-28483-6
