Indossare gli abiti non stirati: la nuova campagna “contro il surriscaldamento globale”

Farà forse sorridere, ma la nuova campagna contro gli indumenti stirati sembra stia prendendo piede in molteplici paesi del mondo:

la proposta arriva anzitutto dallo stato della Colombia dove alcuni ambientalisti hanno fatto notare come il ferro da stiro sia un elettrodomestico capace di consumare molta energia elettrica (e dunque capace di contribuire fortemente all’inquinamento). Nonostante una buona percentuale di pannelli fotovoltaici ed eolici, una grande fetta della produzione di energia elettrica nel mondo viene ancora oggi prodotta attraverso fonti non rinnovabili (come il carbone) incentivando di molto l’inquinamento dell’ambiente sotto diversi aspetti (aria, suolo, acqua). Di conseguenza, è facile immaginare che:

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Minor consumo energetico elettrico significherebbe ovviamente anche minor emissione di gas serra nell’atmosfera. Nonostante questo, non si tratterà di certo di una battaglia facile visti gli stereotipi della società:  se una sfilata di moda o un ragazzo di 20 anni possono facilmente cambiare stile presentandosi con indumenti non stirati, la stessa cosa si rivela alquanto improbabile per un dirigente d’ufficio. Anche se la campagna risulta alquanto difficile da mettere in pratica, i sostenitori sarebbero fiduciosi, sostenendo che un anno di indumenti non stirati equivarrebbe a salvare ben sette alberi (in proporzione ad un ipotetico calcolo di ossigeno risparmiato dall’inquinamento emesso dalle centrali elettriche).

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