Luglio 2010: esce finalmente nelle sale il tanto vociferato terzo capitolo della saga di Predator, dal titolo che strizza l’occhio allo storico sequel di Alien diretto da James Cameron e chiamato appunto Aliens. Il titolo del nuovo film si chiama infatti “Predators”, una “s” in più finale che sembra occasionale ma in realtà spiega un bel pò di cose. Anzitutto vi avvisiamo che non vi conviene continuare a leggere le prossime righe di questo articolo se non volete rovinarvi l’effetto sorpresa andando al cinema. Detto questo, per tutti gli altri, partiamo subito con le osservazioni facendo un passo indietro con gli anni. Siamo negli anni ’90, il secondo capitolo della saga di Predator, intitolato “Predator2” diretto da Stephen Hopkins ed interpretato da un buon Danny Glover non ebbe il successo sperato. Pare che soprattutto i fan del film originale del 1987 diretto da John McTiernan e interpretato da Arnold Schwarzenegger abbiano detestato il cambio di protagonista ma ancor di più il cambio di ambientazione: dalla giungla selvaggia del sudamerica, luogo ideale per gli incontri con creature misteriose a quella d’asfalto di una ipotetica Los Angeles del 1997 (Predator 2 fu girato nel 1990) omaggiando di non poco le visioni Paul Verhoeven per il suo Robocop delle città americane del futuro invase da gruppi criminali in guerra tra loro. Predator fu quindi vittima di indecisioni da parte della Fox sul futuro stesso del personaggio, tant’è che molti autori preferirono accostarlo nei fumetti e nei videogiochi con altri personaggi primi fra tutti Alien, nelle varie serie di Aliens vs Predator, che col passare degli anni ha convinto i produttori a realizzare anche due film ovvero “Alien vs Predator” nel 2004 e “Aliens vs Predator – Requiem”, facendo tornare al cinema il mitico cacciatore spaziale dopo tanti anni di assenza. Ma nonostante questo, il nostro amato Predator ebbe la “sfortuna” (come del resto anche il suo “collega Alien) di apparire di due film a dir poco qualitativamente mediocri rispetto alle loro saghe originali. Sarà forse proprio per questo motivo, che nonostante i rilevanti incassi della bilogia cross-over, la Fox abbia finalmente deciso di cambiare programma rivalutando nuovamente l’idea di creare dei sequel a se stanti dedicati esclusivamente ad Alien (e qui se ne sta rioccupando il grande Ridley Scott) e Predator. Le prime voci riguardo un “Predator 3” vedevano il ritorno di Schwarzenegger, che però come tutti sappiamo ha in seguito abbandonato il cinema per la sua carriera politica. In seguito, soprattutto sulla rete, si è tanto vociferato di un probabile film ambientato in una città innevata da un freddo artico con protagonista niente meno che Silvester Stallone! Come ve lo sareste immaginato un film del genere? Poco importa fantasticare, oramai è acqua passata. In seguito sembrava sempre più forte la voce secondo la quale il famoso wrestler John Cena avrebbe interpretato un personaggio molto simile a quello del film originale nel nuovo sequel. Ma a quanto pare le idee della Fox stavano cambiando, se diamo un’occhiata sia per quanto riguarda Predators, che a quanto pare è ambientato subito dopo Predator ma prima di Predator 2 (un midquel quindi, ovvero un film ambientato tra uno e l’altro, non sappiamo di preciso quando, forse alla fine degli anni ’80) e anche per il prossimo Alien, che è ufficialmente un prequel del film originale. La Fox impazza quindi per i prequel o comunque per i film rivolti verso il passato. E qui scatta anche l’idea poi scartata di una sceneggiatura che prevedeva l’ambientazione all’epoca dei pirati dove un gruppo di Predator aveva a che fare l’equipaggio di una nave (chissà se un giorno questa storia non verrà rivalutata). Dobbiamo comunque ricordare che alla fine del secondo film un Predator regalava a Danny Glover una pistola del 1700 e che in un episodio a fumetti veniva spiegato come questa pistola appartenesse ad un pirata che i Predator avevano conosciuto in una delle loro battaglie. Ma arriviamo al risultato finale: Predators, diretto da Nimród Antal e prodotto da Robert Rodriguez comincia con un Adrien Brody che precipita su un pianeta sconosciuto e si salva grazie ad un paracadute. Niente calma iniziale, viaggio, prologo, niente di niente, il film comincia già con l’azione e l’ambientazione che vedremo fino alla fine. E già qui scatta la domanda: questa cosa funziona? Secondo il modesto parere di un fan sfegatato della saga no. Soprattutto quando si è abituati a vedere tante idee che si intrecciano pian piano e che lentamente costruiscono il mosaico che solitamente notiamo solo alla metà del film. In Predators invece è tutto già abbastanza chiaro, ma non del tutto prevedibile. Stavolta il Predator originale non è che un personaggio di contorno a confronto ai nuovi Cacciatori, una razza definitva “Black Super Predator” che nel film viene descritta come “i più grandi che danno la caccia ai più piccoli”. Il film si concentra sui colpi di scena, sulle morti apparenti che poi si riconfermano e in una che invece, quella di Adrien Brody è una falsa morte che si prende gioco dello spettatore alla vecchia maniera, ben fatto. Ben fatto anche il nuovo spaventoso Predator. Ben fatta la colonna sonora che omaggia l’originale di Alan Silvestri. Cosa non va in Predator? Forse l’esagerata citazione del vecchio film originale, dalle inquadrature nella giungla che sembrano essere le stesse, al personaggio principale che alla fine del film si cosparge di fango esattamente come il vecchio Arnold, cadendo nel tanto temuto “già visto”. Divertente l’omaggio finale nei titoli di coda della vecchia canzone rock che si poteva ascoltare nel film originale quando i protagonisti viaggiavano in elicottero. Ma il film rimpiange di molto la vecchia suspence e la personalità che hanno caratterizzando invece i primi due episodi della serie, affacciandosi in qualche modo all’incasinamento prodotto dai AVP che anche se più di una volta l’intera produzione ha affermato di voler mantenere le distanze dalla narrazione di Alien vs Predator, alla fine, forse involontariamente, sfiora l’atmosfera. Non mancano le nuove e tanto promesse creature, dai “segugi” dei Predator all’alieno malcapitato che come gli umani è vittima del pianeta (o meglio ancora del fucile da cecchino della ragazza), ma come abbiamo detto erano già previste, di fatto avevamo scritto anche un articolo che potete ritrovare cliccando qui. E ci possiamo anche accorgere che alcune creature come le famose “zanzare aliene” non compaiono nella versione finale del film. Molto probabilmente appariranno in un già annunciato sequel che Rodriguez starebbe già progettando. Che ci piaccia o meno la Fox conterà ancora una volta su di lui, e noi? La caccia è aperta.
Predators, la recensione di un terzo capitolo o un reboot della saga?
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