Se poi consideriamo che nell’introduzione del TTIP, il trattato di libero scambio tra UE e USA attualmente in discussione) è previsto di fatto l’annullamento del valore dei prodotti DOP, il gioco è fatto. Si agirà esclusivamente in base al profitto, a scapito del consumatore.
Come spiega Il Fatto Quotidiano in un articolo diffuso il 28 giugno 2016: “la normativa italiana, che proibisce l’uso di surrogati, è considerata un ostacolo alla “libera circolazione delle merci”, dato che nel resto dell’Unione europea i “latticini senza latte” (formaggio ma anche yogurt) sono di uso comune.
Se passasse l’adeguamento al ribasso è evidente il rischio di conseguenze per l’intera filiera dell’industria caseariaitaliana. “Siamo di fronte all’ultimo diktat di un’Europa che tentenna su emergenze storiche come l’emigrazione, ma che è pronta ad assecondare le lobby che vogliono costringerci ad abbassare gli standard qualitativi dei nostri prodotti alimentari difesi da generazioni di produttori”, ha commentato Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti.
Secondo il numero uno dei coltivatori diretti occorre “salvaguardare le aspettative dei consumatori per quanto concerne l’autenticità e la qualità delle materie prime adoperate”. Si tratta, aggiunge Moncalvo, “di una scelta che ha garantito fino ad ora il primato della produzione lattiero casearia italiana, che riscuote un apprezzamento crescente in tutto il mondo dove le esportazioni di formaggi e latticini sono aumentate del 9,3 per cento nel primo trimestre del 2015″.