Renzi prossimo al “licenziamento?” Spunta un silenzioso ma significativo “antieuropeismo strisciante” nemmeno tanto velato che potrebbe indicare tensioni politiche in corso tra Italia ed Unione Europea:
Renzi e la ricollocazione dei profughi: se l’Europa continua con i veti non daremo più soldi (Corriere, 25 ottobre 2016)
Padoan: “se Ue boccia manovra rischia fine”. Ma la lettera arriva (Wallstreetitalia – 24 ottobre 2016)
Renzi unico contrario a nuovi sanzioni contro la Russia durante vertice UE (RT, 21 ottobre 2016)
“L’Europa deve scegliere da che parte stare. Può accettare il fatto che il nostro deficit passi dal 2 al 2,3 per cento del Pil per far fronte all’emergenza terremoto e a quella dei migranti. Oppure scegliere la strada ungherese, quella che ai migranti oppone i muri, e che va rigettata. Ma così sarebbe l’inizio della fine”. Padoan ha fatto notare che in molti “hanno guardato al dito più che alla luna, e la luna è una manovra con meno tasse e più attenzione alla crescita, in coerenza con quello che abbiamo già fatto negli anni passati”.
«L’Europa rischia la fine se le regole che gli Stati si sono date non sono rispettate e perdono di credibilità». «Con voi abbiamo usato ogni margine di flessibilità», assicura un pezzo grosso di casa Ue, un po’ seccato, un po’ deluso. Il premier, protesta, «va in giro a dire che per colpa nostra non costruirà le scuole di Amatrice». La realtà, giura, è un’altra. È che «sulle spese d’emergenza non ci saranno problemi», perché «il nodo è una manovra che, così come l’hanno presentata, solleva una serie di interrogativi, quasi tutti strutturali».
Legge di Bilancio, Ue dà altro tempo a Renzi e Padoan: “Entro il 27 chiarimenti sul deficit e sulle spese eccezionali” – (Il Fatto Quotidiano)
Il premier annuncia che l’Italia è pronta anche a mettere il veto sul bilancio Ue, nel 2017, se i Paesi che resistono alla ricollocazione dei profughi non cambieranno atteggiamento. «Se l’Ungheria, se la Repubblica Ceca, se la Slovacchia ci fanno la morale sui nostri migranti e poi non ci danno una mano e vogliono i nostri soldi, nel 2017 tutta l’Italia deve stare a fianco del governo per dire che non ce n’è. Noi i soldi li mettiamo se contemporaneamente ci sono anche gli oneri da parte degli altri. I soldi non passano dai muri. Se tiri su un muro, i soldi degli italiani te li scordi».
E’ chiaro che l’eurocrazia ha dato a Renzi il tempo necessario per metterlo alla prova, ma l’ideale per loro sarebbe stato esclusivamente il membro Bilderberg/Trilaterale Mario Monti (che però non va avuto il consenso elettorale sperato) o in alternativa Draghi. Renzi è invece un compromesso democristiano, utile momentaneamente per arraffare quanti più consensi nell’area centrista, ma evidentemente non “fidato” per i banchieri internazionali che evidentemente si stanno già preparando a liquidarlo nel caso in cui il No dovesse prevalere il prossimo 4 dicembre.
Unica soluzione: elezioni subito, nella speranza che i successori non abbiano già fatto accordi sottobanco con i soliti “padroni del mondo”.