Un gigantesco cimitero sommerso di navi antiche. Lo ricorda Euronews con un servizio che riportiamo qui sotto. Si tratta di relitti databili tra il 700 avanti Cristo e il XX secolo, che affondarono in quel braccio di mare esposto alle tempeste, frequentato dai pirati, ma crocevia obbligato per le rotte commerciali.
Gli archeologi autori della scoperta Peter Campbell e George Koutsouflakis fanno parte di una spedizione mista greco-statunitense, coordinata dall’Università di Southampton, che studia le rotte dell’antichità. Ma cosa si trova nei fondali in cui questi antichi natanti sono affondati? George Koutsouflakis: “Il novanta percento dei relitti che abbiamo trovato nell’arcipelago di Furni trasportavano un carico di anfore. L’anfora è un contenitore utilizzato per liquidi o semi-liquidi nell’antichità. Trasportavano principalmente olio, vino, salse di pesce, forse miele“.
Furni è un complesso di 20 isole e isolette e scogliere tra le isole Ikaria, Patmos e Samos. La popolazione non raggiunge le 1.500 persone che abitano principalmente sull’isola maggiore. Il progetto è quello di realizzare qui un parco archeologico subacqueo. Video: