La vedova, disperata, ha persino dovuto esibire il certificato di morte del marito, deceduto a causa del Morbo di Chron durante un viaggio in India. In tanti, soprattutto coloro che hanno investito nella piattaforma Exchange Aroottawa, non le credono. Sospettano che menta sia sulla scomparsa di Gerald, sia sul fatto che il compianto non avesse lasciato da qualche parte, oltre che nel suo cervello, la password dei sistemi di protezione e crittografia del suo mondo di dollari virtuali ma comunque garantiti dai contanti investiti da coloro che adesso rischiano di restare al verde.
La moglie di Cotten, nonostante il lutto, ha ingaggiato un esperto dopo aver giurato pubblicamente di non avere la benché minima di idea di dove Cotten custodisse le password. Il problema deriva dal fatto che i bitcoin non sono ereditabili dal momento che non esiste una norma che regoli il loro passaggio a potenziali eredi, se non conoscendo appunto le chiavi di accesso al portafoglio digitale della persona defunta. Ma finora l’esperto Chris McBryan non è riuscito a trovare la password. Chissà come andrà a finire: la storia resterà un racconto giallo con finale aperto oppure finiranno tutti al verde?
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