Come molti ricorderanno, nel maggio 2020 (la notizia è stata poi resa nota nel mondo nel mese successivo) un giovane esemplare di elefante indiano femmina è morto dopo una lenta e dolorosa agonia causata dall’esplosione di un’ananas riempita da petardi. Stando alla prima ricostruzione, l’animale – incinta – è deceduto dopo essere rimasto per ore all’interno di un fiume, nel vano tentativo di allievare il profondo dolore causato dalle gravi ferite. Inutili le operazioni di soccorso: l’animale era ancora vivo quando sul posto sono giunte le guardie ambientali ma non si è fatto soccorrere. L’elefantessa – riportano le autorità – era anche incinta. Il piccolo feto di elefante che portava in grembo è deceduto con lei. «Aveva la bocca e la lingua distrutte dall’esplosione, sono sicuro che fosse più preoccupata per la salute del figlio che portava in grembo che per la sua stessa», ha commentato Mohan Krishnan, guardia forestale che ha assistito dal vivo alla morte dell’elefante. Il dipartimento forestale del Karala ha pubblicato un appello su Twitter, rivolgendosi a chiunque sapesse qualcosa dell’accaduto: «Che fine hanno fatto – si legge nel post – i nostri doveri e la nostra umanità?». Il corpo della povera elefantessa è stato poi recuperato e cremato. In poche ore, il mondo si è indignato per l’episodio che forse potrebbe vedere una svolta nelle indagini:
Un uomo è stato arrestato e un altro detenuto dalle squadre investigative comuni della polizia e dei dipartimenti forestali in relazione all’uccisione brutale di un elefante incinta a Palakkad nel Kerala, lo riferisce il ministro della foresta dello stato K Raju. L’uomo arrestato è stato identificato come P Wilson, un impiegato di una tenuta che coltiva colture e spezie. Il ministro ha detto che nelle prossime ore arriveranno altri arresti. Secondo quanto riferito, i due uomini hanno riferito agli interrogatori di aver preparato una trappola di frutta piena di petardi per spaventare i cinghiali, che spesso hanno distrutto le loro fattorie. L’ incidente è venuto alla luce il 27 maggio quando Mohan Krishnan, un ufficiale forestale, ha scritto un post su Facebook dopo aver assistito alla morte. L’elefante si precipitò nel vicino fiume Velliyar dopo aver mangiato il frutto e morì nonostante ii funzionari della foresta si precipitarono per tentare di salvarlo:
I petardi sono esplosi quando l’elefante ha morso l’ananas. L’uccisione dell’elefante di circa 15 anni aveva scatenato proteste in tutto il paese quando attori di Bollywood, icone di affari e sportivi si sono uniti per condannare l’azione. Molti tra cui, l’ex ministro dell’Unione Maneka Gandhi, hanno affermato che è accaduto nel distretto di Malappuram a maggioranza musulmana. Il suo ampio commento, che molti hanno affermato sia stato fatto senza verificare i fatti, ha scatenato una condanna diffusa in Kerala. Il popolo del Kerala ha avviato una campagna “Siamo con Malappuram” per contrastare l’attacco contro il distretto. Il governo imbarazzato aveva costituito la squadra investigativa speciale giovedì quando l’uccisione dell’elefante ha suscitato polemiche. (Fonte). Fatto sta che l’animale è deceduto per interessi economici di chi forse vende specie che vengono esportate anche all’estero.
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