Si parla di ambiente, di rispetto, di amore verso la natura, ma qualche giorno fa un abete rosso secolare è stato sradicato dai boschi del Trentino, trasportato in piazza San Pietro a Roma e addobbato come albero di Natale. Praticamente è in fin di vita, dopo tutto ciò che ha dovuto sopportare, ma a quanto pare trasmette impulsi elettrici, il modo attraverso quale comunica. Il fondatore di Prospettive Vegetali è riuscito ad ascoltare i suoi impulsi e ha raccontato ciò che ha sentito a italiachecambia.com:
Si occupa dal 2012 sia di essere sia umani che vegetali ed è uno “specialista giardiniere”, progettista di giardini, reporter etnobotanico e regista di una ricerca Etnobotanica, proprio sulle relazioni complesse che intercorrono tra uomini, donne e piante. Sabato scorso ha voluto ascoltare l’abete rosso di 113 anni attualmente ubicato nello Stato Vaticano e praticamente sacrificato per diventare l’albero di Natale 2021. Ha utilizzato una tecnica che conosce bene, non si tratta di magia, ma di Scienza, reale e documentata:
tutto è basato sulla differenza di potenziale tra una foglia e un’altra, oppure una foglia e una radice. Ovviamente, non si può avere una traduzione perfetta di ciò che la pianta comunica. E’ davvero grave quello che è stato fatto, quella pianta di 113 anni, avrebbe potuto vivere fino a 500/600 anni, invece ora non potrà più farlo, perchè alcuni hanno deciso diversamente per lui. Una questione che dovrebbe far riflettere, anche nell’ambito dell’enciclica “Laudato Si” che invece sottolineava l’importanza della “custodia del creato”. Ecco il video che dovrebbe far riflettere in molti e pensare che nessuno ha la supremazia sulla natura, ma tutto deve essere equilibrato e perfetto:
Fonte: italiachecambia.org