Con le mani sugli occhi e il viso in preda al terrore, la paura della morte della donna è fin troppo evidente. Accanto a lei la mummia di un bambino, presumibilmente erano mamma e figlio. Le straordinarie mummie sono state trovata nel 2007 in una cripta sepolcrale nascosta in Amazzonia. Ha almeno 600 anni ed è sopravvissuta grazie alle abilità di imbalsamazione della sua tribù, i Chachapoya o guerrieri delle nuvole.
Altre undici mummie sono state recuperate dall’enorme complesso di grotte a 82 piedi più in basso. La cripta, utilizzata anche per il culto, è stata trovata per caso da un contadino che lavorava ai margini della foresta pluviale del Perù settentrionale. Ha informato gli scienziati che hanno scoperto ceramiche, tessuti e dipinti murali. I Chachapoya erano una razza alta, bionda e dalla pelle chiara che secondo alcuni ricercatori potrebbe provenire dall’Europa.
Poco si sa di loro se non che erano una delle civiltà antiche più avanzate della zona. Abili nel combattimento, comandarono un vasto regno dall’anno 800 al 1500 che si estendeva attraverso le Ande. Non si sa come si chiamassero effettivamente i Chachapoya: sono identificati dal nome dato loro dai loro rivali ed eventuali conquistatori, gli Incas. Viene dalla lingua quechua degli Inca e significa “gente delle nuvole”, a causa delle alte foreste nelle nuvole che abitavano i Chachapoya.
Praticamente tutte le testimonianze della loro presenza sul territorio andarono perse quando gli Inca furono essi stessi invasi dai conquistadores spagnoli che sbarcarono nel 1512. Tuttavia, hanno lasciato una cittadella spettacolare, chiamata Kuelap, a 10.000 piedi sulle Ande. Ha più di 400 edifici e torri difensive, molte delle quali con pareti decorate, cornici e fregi. Alcuni esperti valutano Kuelap più delle rovine Inca di Machu Picchu.
Herman Crobera, il leader del team archeologico che ha esplorato la grotta, ha dichiarato: “Questa è una scoperta di importanza trascendentale. È la prima volta che viene trovato un qualsiasi tipo di luogo di sepoltura sotterraneo di queste dimensioni appartenente a Chachapoya o ad altre culture della regione“.
Ha detto che le pareti vicino alle mummie nella grotta calcarea erano ricoperte da dipinti di volti e figure simili a guerrieri che potrebbero essere stati disegnati per allontanare intrusi e spiriti maligni. “Il sito remoto di questo cimitero ci dice che i Chachapoya avevano un enorme rispetto per i loro antenati perché li nascondevano per proteggerli“, ha aggiunto Crobera. “La gente del posto chiama la grotta Iyacyecuj, o acqua incantata, per la sua importanza spirituale e per i suoi fiumi sotterranei“.
Purtroppo non conosceremo mai la storia della mummia terrorizzata e del suo bambino, ma ricorderemo per sempre questo meraviglioso popolo.
Fonte: dailymail.co.uk
