Molto spesso nel nostro corpo le cellule cambiano con l’età e questo può portare a modificare anche le cellulare staminali che spesso subiscono alterazioni e questo causa poi tumori. Questo è legato ad uno studio genetico effettuato su circa 400 sardi, i risultati di questa ricerca pubblicati su Nature dal Wellcome Sanger Institute con il Cambridge Stem Cell Institute e l’Istituto europeo di bioinformatica (EBI) che fa capo al Laboratorio Europeo di Biologia Molecolare (EMBL).
Tutte le cellule umane nel tempo accumulano mutazioni DNA e in alcuni casi vi è la proliferazione di tumori, attraverso la proliferazioni di cloni di cellule. Questo processo si chiama ‘ematopoiesi clonale’. Sono stati seguiti circa 700 cloni di cellule del sangue da 385 persone che hanno più di 55 anni. Il 92% dei cloni è cresciuto molto velocemente ed si è mantenuta stabile nel corso del tempo. Le varie mutazioni legate ai cloni cellulari determinano il proliferarsi o meno di alcuni tumori.
“Capire perché alcune mutazioni prevalgono nei giovani e altre nella vecchiaia potrebbe aiutarci a trovare modi per mantenere la salute e la diversità delle nostre cellule del sangue”, dice Margarete Fabre, ricercatrice presso il Wellcome Sanger Institute e l’Università di Cambridge.
Dalle analisi è emerso che sotto i 65 anni la produzione di cellule del sangue legata a un grande numero staminali, mentre dopo i 70 anni le cellule vengono prodotte di pochissimi cloni di staminali:questo riduce la variabilità e quindi l’insorgenza di malattie.