Si affronta spesso il tema legato all’acquisto e al consumo dell’olio Evo. E’ importante conoscere a fondo il tipo di olio che si sta acquistando e la qualità del prodotto. Ma perchè la data legata alla raccolta delle olive per la produzione sembra essere un elemento secondario, anche se in reatà è davvero fondamentale? Sia perchè non si conosce a fondo l’importanza di questo dato, ma anche perchè la legge non ne obbliga l’inserimento.
Al momento per legge sull’etichetta ci devono essere riportate: nome del prodotto, dichiarazione dell’origine (per l’olio vergine e extra vergine d’oliva), categoria di olio (per esempio per l’olio d’oliva potrebbe essere una tra olio extra vergine d’oliva, olio d’oliva, olio di sansa, ecc.), quantità netta del contenitore chiuso, data del termine minimo di conservazione, condizioni di conservazione, nome o ragione sociale e indirizzo del responsabile commerciale del prodotto, lotto oltre alle dichiarazioni nutrizionali e stabilimento di confezionamento.
Quindi nessun riferimento all’annata di raccolta, che può essere inserita con discrezione del produttore. Il termine minimo di conservazione è di 18 mesi, che partono dal momento dell’imbottigliamento del prodotto non considerando la raccolta. Il rischio è quello di ritrovarsi un olio vecchio, magari anche mal conservato. Mentre inserire l’annata di raccolta ci garantisce che quell’olio è ricco di proprietà organolettiche essenziali.
L’ideale è sicuramente acquistare oli a marcio Dop o Igp e sicuramente la cosa importante è acquistare il prodotto direttamente dal produttore. In questo caso sull’etichetta troveremo sicuramente la data dell’annata di raccolta.