Questo va ben oltre le aspettative e da speranza nel poter esplorare anche altri pianeti al di fuori del sistema solare. I dati analizzati da un team ricco di ricercatori, sono stati elementi fondamentali alla base di cinque studi, pubblicati sulla piattaforma aiXiv, un archivio di articoli in attesa della revisione della comunità scientifica.
Il telescopio ha messo alla prova le sue caratteristiche davvero straordinarie, analizzando nello specifico il pianeta Wasp-39b, simile a Saturno, ma definito ” caldo”, perchè ha una temperatura di circa 870 gradi e orbita vicino ad una stella distante 700 anni luce. A livello chimico, ogni sostanza presente nella sua atmosfera assorbe colori differenti rispetto allo spettro della luce stellare, quindi i colori che mancano sono strettamente legati alle molecole presenti.
Tra le varie scoperte effettuate è stato rilevato, nell’atmosfera di un esopianeta, per la prima volta anidride solforosa, prodotta da reazioni chimiche legate proprio dalla luce e dell’energia della stella madre del pianeta.
“Questo vuol dire – dice Diana Powell del Centro Harvard-Smithsonian, anche lei ha collaborato agli studio – che il nostro pianeta ha molte più cose in comune di quanto pensassimo con i ‘Saturni caldi’”.