La balenottera comune (Balaenoptera physalus) è il secondo animale vivente più grande del pianeta, dopo la balenottera azzurra. Può raggiungere una lunghezza di oltre 25 metri e un peso di oltre 100 tonnellate. Ha un corpo snello e affusolato, con una testa grande e un dorso grigio-azzurro. La balenottera comune è presente in tutti gli oceani del mondo, dalle regioni tropicali a quelle polari. Predilige acque aperte, ma può avvicinarsi alle coste in cerca di cibo. Uno di questi avvistamenti – segnala PugliaReporter.com – è avvenuto a largo di Campomarino di Maruggio (in provincia di Taranto):
Essendo un cetaceo misticeto (ovvero privo di veri denti) la balenottera comune si nutre di krill, un piccolo crostaceo simile al gamberetto. Per catturare il krill, la balenottera comune apre la bocca e inghiotte grandi quantità d’acqua. Il krill viene poi filtrato attraverso le balene, che hanno una serie di placche cornee chiamate fanoni. I fanoni sono disposti a forma di pettine e sono in grado di trattenere il krill mentre l’acqua passa attraverso di essi. Le balenottere comuni sono animali sociali e vivono in gruppi chiamati branchi. I branchi possono essere composti da poche decine di individui fino a migliaia: si tratta anche animali vocali e emettono una varietà di suoni, tra cui fischi, squittìi e grugniti. I suoni vengono utilizzati per comunicare tra loro e per navigare nell’ambiente. Le balenottere comuni, lo ricordiamo, sono una specie protetta dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES). La caccia alle balene ha portato a un drastico calo della popolazione di balenottere comuni, ma la specie sta lentamente recuperando. Il link al video diffuso sui social:
Negli anni scorsi, anche il Wwf – attraverso un altro video diffuso su YouTube – ricordava che il Mediterraneo è l’habitat del secondo animale più grande del pianeta: la balenottera comune, uno straordinario mammifero che può vivere anche fino ad 80 anni! Il Santuario Pelagos a largo delle coste di Italia, Francia e Principato di Monaco è un autentico scrigno di biodiversità. E’ dunque inevitabile che questi grandi mammiferi marini riescano a raggiungere facilmente le acque a largo della Puglia. Link video:
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