“L’esplosione della supernova sarà visibile per tre mesi dalla Terra”: realtà o fake news? Quanto c’è di vero (e falso) su questa affermazione che può allarmare inutilmente i lettori meno esperti

Posizione di Betelgeuse nella costellazione di Orione

Nel mese di dicembre del 2023 alcune notizie riguardanti un presunto straordinario evento astronomico hanno cominciato a fare il giro del web. Si parla infatti di una spettacolare esplosione che potrebbe risultare visibile anche dal Pianeta Terra. Affermazioni che potrebbero facilmente confondere i lettori meno esperti:

“L’esplosione della supernova sarà visibile per tre mesi dalla Terra”: cosa c’è di vero (e falso) in questa questa “affermazione” dal contenuto sensazionalistico:

La notizia dell’esplosione di una supernova è vera, peccato che tale evento astronomico non è certo dal punto di vista cronologico. Dal novembre del 2019, la supergigante rossa alfa-Orionis – popolarmente conosciuta come Betelgeuseha cominciato a catturare l’attenzione degli scienziati più di quanto accaduto in precedenza. Betelgeuse è la seconda stella più luminosa della costellazione di Orione, dopo Rigel, e mediamente la decima più brillante del cielo notturno vista ad occhio nudo, data la sua magnitudine apparente fissata sul valore medio di +0,58[18][N 1]. È uno dei vertici dell’asterismo del Triangolo invernale, assieme a Sirio e Procione[19]. Betelgeuse è una supergigante rossa di classe spettrale M1-2 Iab, ovvero una stella in una fase già piuttosto avanzata della sua evoluzione, che mostra episodi di variabilità dovuti a pulsazioni quasi regolari dell’astro con un periodo tra i 2070 e i 2355 giorni[3]. La sua distanza dalla Terra era tradizionalmente stimata sui 427 anni luce (a.l.)[20], ma nuove misurazioni della parallasse compiute nel XXI secolo hanno suggerito un valore maggiore, pari a circa 600-640 a.l.[2][15]; sulla base di questo nuovo calcolo è stato necessario aggiornare buona parte dei suoi parametri stellari, in particolare il raggio. Il diametro angolare misurato dalla Terra suggerisce, da questa distanza, che Betelgeuse sia una stella di dimensioni colossali, addirittura una fra le più grandi conosciute[21] il suo raggio misurerebbe in media 4 UA, pari a circa 800 volte il raggio solare[4]. Data la grande superficie radiante, Betelgeuse possiede anche una forte luminosità, oltre 135 000 volte quella della nostra stella[7], che la rende anche una tra le stelle più luminose in assoluto[1]. Tuttavia questa luminosità non è imputabile esclusivamente alla vasta superficie; per questa ragione gli astronomi propendono a ritenere che la stella possieda una massa elevata, pari a 15-20 volte quella del Sole[7]. Pertanto è possibile che la stella concluderà la sua esistenza esplodendo in una supernova[1]. Alcune indagini condotte nella seconda metà degli anni ottanta del XX secolo suggerivano l’eventualità che Betelgeuse fosse un sistema multiplo, costituito almeno da tre componenti[22][23], ma successive osservazioni non hanno confermato quest’ipotesi[24]. Il nome Betelgeuse deriva dall’arabo يد الجوزاء Yad al-Jawzāʾ, “la mano di al-Jawzāʾ (Gigante)”[25][26], corrotto poi, a seguito di un errore di traslitterazione in epoca medievale, in بد الجوزاء Bad al-Jawzāʾ (più propriamente ابط الجوزاء Ibţ al-Jawzāʾ), assumendo il significato riconosciuto di “l’ascella” o “la spalla del Gigante”[27]. Ecco perché questa stella potrebbe un giorno esplodere:

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I risultati di alcuni studi, resi noti nel corso del 214º convegno dell’American Astronomical Society, hanno mostrato che Betelgeuse ha subito dal 1993 al 2009 una contrazione delle sue dimensioni che sembra essere indipendente dalla sua variabilità, pari al 15%.[1][57][58][59][60] Infatti le indagini a lungo termine, condotte nell’infrarosso a λ=11,15 µm dall’Infrared Spatial Interferometer dell’osservatorio di Monte Wilson, hanno dimostrato che il raggio della stella si è progressivamente rimpicciolito negli ultimi sedici anni, passando da 5,6 a 4,8 UA, una riduzione pari alla distanza che separa Venere dal Sole.[1][57][58] La causa di questa contrazione è oggetto di studio. Alcuni astronomi ipotizzano che possa trattarsi di un’oscillazione dimensionale a lungo termine, dovuta a un collasso gravitazionale o a un’espulsione di materia collegata alla sua imminente esplosione in supernova. Altri invece ritengono che più semplicemente la stella, in seguito alla sua rotazione, stia ora mostrando una differente porzione della sua superficie molto irregolare.[1][57][58]Dunque, non vi è, al momento, certezza assoluta dell’esplosione di questa stella e ogni tipo di contenuto che ne “profetizza” l’esplosione entro qualche mese è da considerarsi alquanto allarmistico e poco o per nulla affidabile dal punto di vista scientifico:

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Questo perché tutte le osservazioni astronomiche concordano sul fatto che questa stella abbia ancora bisogno di almeno 548 anni per esaurire il carbonio, elemento consumato nella fase che precede l’esplosione. Tuttavia, qualora l’inizio dell’esaurimento non dovesse essere ancora cominciato, la stessa dovrebbe anzitutto esaurire l’elio, facendo lievitare ulteriormente i tempi sino a 1200 anni. Il tutto si verificherebbe a ben 427 anni luce, una distanza che ridurrebbe notevolmente i potenziali effetti negativi sul nostro pianeta. Spiace inoltre notare che in molti abbiano condiviso un video – diffuso su YouTube da un canale non ufficiale – che annuncia “l’esplosione entro il 2023” senza un briciolo di prove scientifiche:

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Quindi, è vero o è falso che Betelgeuse esploderà entro il 2023?

No, non è vero che Betelgeuse esploderà entro il 2023. L’esplosione di Betelgeuse è un evento che si prevede avverrà entro i prossimi 10.000-100.000 anni. Nel 2019, Betelgeuse ha subito un’improvvisa perdita di luminosità, che ha portato alcuni astronomi a ipotizzare che l’esplosione potesse essere imminente. Tuttavia, le osservazioni successive hanno dimostrato che la stella ha ripreso a brillare, e che quindi l’esplosione non è avvenuta. In conclusione, non è impossibile che Betelgeuse esploda entro il 2023, ma è molto più probabile che ciò accada tra molti anni. Ecco gli ipotetici effetti sul pianeta Terra in caso di esplosione:

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Se Betelgeuse esplodesse, quali sarebbero gli effetti sul pianeta Terra?

Se Betelgeuse esplodesse, gli effetti sul pianeta Terra sarebbero principalmente di due tipi: visivi e radiativi.

Effetti visivi – L’esplosione di Betelgeuse sarebbe un evento visibile a occhio nudo, anche durante il giorno. La stella, che è attualmente la nona più luminosa del cielo notturno, diventerebbe molto più brillante, forse anche più luminosa della Luna piena. L’esplosione sarebbe visibile per settimane o addirittura mesi.

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Possibili effetti radioattivi:

L’esplosione di Betelgeuse produrrebbe un’onda di radiazioni ionizzanti, che potrebbe raggiungere la Terra circa 100 anni dopo l’esplosione. Queste radiazioni potrebbero danneggiare l’ozonosfera, aumentando il rischio di cancro della pelle e di altri problemi di salute. Potrebbero anche danneggiare le piante e gli animali, e potrebbero avere un impatto negativo sul clima.

Possibili effetti specifici:

In particolare, gli effetti dell’esplosione di Betelgeuse sulla Terra potrebbero essere i seguenti:

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  • Aumento della luminosità del cielo notturno: l’esplosione di Betelgeuse renderebbe il cielo notturno molto più luminoso, rendendo possibile vedere le stelle e le galassie anche durante il giorno.
  • Cambiamenti nel clima: le radiazioni ionizzanti prodotte dall’esplosione potrebbero danneggiare l’ozonosfera, che protegge il pianeta dai raggi ultravioletti del Sole. Ciò potrebbe portare a un aumento delle temperature globali e a un aumento dei casi di cancro della pelle.
  • Danni alla biosfera: le radiazioni ionizzanti potrebbero danneggiare le piante e gli animali, causando danni all’ecosistema.
  • Interferenza con le comunicazioni radio: le radiazioni prodotte dall’esplosione potrebbero interferire con le comunicazioni radio, rendendo difficile o impossibile utilizzare la radio, la televisione e altri dispositivi di comunicazione a lunga distanza.

La gravità degli effetti dell’esplosione di Betelgeuse dipenderebbe da diversi fattori, tra cui la distanza della stella dalla Terra, la potenza dell’esplosione e la composizione delle radiazioni prodotte. Resta dunque da chiedersi se l‘esplosione di una supernova possa realmente rappresentare il rischio di un’estinzione di massa di una parte della vita sulla Terra:

Una supernova potrebbe aver causato estinzioni di massa?

Sì, è possibile che una supernova abbia causato estinzioni di massa sulla Terra. Le supernove sono esplosioni di stelle molto potenti, che possono rilasciare un’enorme quantità di radiazioni ionizzanti. Queste radiazioni possono danneggiare l’ozonosfera, che protegge il pianeta dai raggi ultravioletti del Sole. Ciò può portare a un aumento delle temperature globali e a un aumento dei casi di cancro della pelle. Le radiazioni ionizzanti possono anche danneggiare le piante e gli animali, causando danni all’ecosistema. Ci sono alcune prove che suggeriscono che le supernovae possano aver causato estinzioni di massa. Ad esempio, si ritiene che l’esplosione di una supernova nel periodo Permiano-Triassico, circa 250 milioni di anni fa, abbia causato l’estinzione del 95% delle specie viventi sulla Terra. Questa è stata la più grande estinzione di massa della storia della Terra. Altri studi suggeriscono che le supernovae potrebbero aver contribuito ad altre estinzioni di massa, come quella avvenuta nel periodo Ordoviciano-Siluriano, circa 440 milioni di anni fa. È importante notare che non è possibile dimostrare definitivamente che una supernova abbia causato un’estinzione di massa. Tuttavia, le prove suggeriscono che questa sia una possibilità plausibile. Ecco alcuni esempi specifici di come una supernova potrebbe aver causato un’estinzione di massa:

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  • Danni all’ozonosfera: l’erosione dell’ozonosfera potrebbe aver portato a un aumento delle radiazioni ultraviolette che raggiungono la Terra. Ciò potrebbe aver causato danni al DNA delle piante e degli animali, portando alla loro morte.
  • Cambiamenti climatici: l’aumento delle temperature globali potrebbe aver portato a cambiamenti nel clima, che potrebbero aver reso più difficile la sopravvivenza di alcune specie.
  • Interferenza con la fotosintesi: le radiazioni ionizzanti potrebbero aver danneggiato le piante, rendendo più difficile per loro la fotosintesi. Ciò potrebbe aver portato a una riduzione della disponibilità di cibo per gli animali, contribuendo all’estinzione.

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