La vita, a livello chimico, è composta principalmente da quattro elementi:
- Idrogeno (H)
- Ossigeno (O)
- Carbonio (C)
- Azoto (N)
Questi elementi sono conosciuti come i “mattoni della vita” e sono presenti in tutte le forme di vita conosciute sulla Terra. Insieme, formano il 96% della massa di tutti gli organismi viventi. Oltre a questi quattro elementi principali, altri elementi sono importanti per la vita, anche se in quantità minori. Tra questi troviamo:
- Fosforo (P)
- Zolfo (S)
- Potassio (K)
- Calcio (Ca)
- Magnesio (Mg)
- Ferro (Fe)
- Cloro (Cl)
- Zinco (Zn)
- Iodio (I)
Questi elementi secondari sono necessari per diverse funzioni biologiche, come la formazione di ossa, denti, enzimi e ormoni. Le molecole organiche, che sono i costituenti essenziali della vita, sono composte da questi elementi. Le più importanti sono:
- Carboidrati: composti da H, O e C, forniscono energia e struttura alle cellule.
- Lipidi: composti da H, O e C, sono utilizzati per immagazzinare energia, formare membrane cellulari e sintetizzare ormoni.
- Proteine: composte da H, O, C e N, sono i mattoni strutturali delle cellule e svolgono una varietà di funzioni, come la catalisi di reazioni chimiche e il trasporto di molecole.
- Acidi nucleici: composti da H, O, C, N e P, contengono le informazioni genetiche che determinano le caratteristiche di un organismo.
La vita è quindi un sistema chimico complesso che si basa su una combinazione di elementi e molecole. La chimica della vita è ancora oggetto di studio e molte domande rimangono senza risposta. Tuttavia, la comprensione dei principi chimici che governano la vita è fondamentale per la ricerca medica, lo sviluppo di nuovi farmaci e la comprensione dell’origine della vita sulla Terra.
È importante distinguere tra la vita come fenomeno chimico comune e la vita senziente per diverse ragioni:
1. Complessità:
- La vita senziente, come la conosciamo sulla Terra, implica un livello di complessità organizzativa e funzionale molto più elevato rispetto alla semplice vita basata su reazioni chimiche.
- La vita senziente richiede la presenza di cellule specializzate, organi, sistemi nervosi e, in alcuni casi, la capacità di ragionamento, di provare emozioni e di comunicare.
2. Rarità:
- La vita senziente potrebbe essere un evento molto più raro rispetto alla vita semplice.
- Le condizioni necessarie per l’evoluzione della vita senziente, come la presenza di un ambiente stabile e favorevole per un lungo periodo di tempo, potrebbero essere presenti solo in un numero limitato di pianeti.
3. Implicazioni filosofiche e scientifiche:
- La scoperta di vita senziente extraterrestre avrebbe implicazioni enormi per la nostra comprensione dell’universo e del nostro posto in esso.
- Solleverebbe questioni etiche e filosofiche su come dovremmo interagire con altre forme di vita intelligente.
4. Ricerca e metodi:
- La ricerca di vita senziente richiede un approccio diverso rispetto alla ricerca di vita semplice.
- Gli scienziati stanno sviluppando nuovi metodi per cercare biofirme, come la presenza di gas specifici nell’atmosfera di un pianeta, che potrebbero indicare la presenza di vita senziente.
In sintesi, la distinzione tra vita come fenomeno chimico comune e vita senziente è importante perché:
- Riconosce la complessità e la rarità della vita senziente.
- Ha implicazioni filosofiche e scientifiche di grande portata.
- Riguarda l’utilizzo di metodi di ricerca specifici per la ricerca di vita senziente.
È importante sottolineare che la ricerca di vita extraterrestre è un campo in continua evoluzione.
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- Nuove scoperte e sviluppi scientifici potrebbero cambiare la nostra comprensione di cosa significa “vita” e di come essa possa emergere nell’universo.
- La distinzione tra vita semplice e vita senziente rimane un punto di riferimento importante per la ricerca, ma è aperta a future revisioni e approfondimenti.
Importante sotto questo punto di vista è il progetto FAUST, il grande progetto ALMA approvato nel Ciclo 6 (2018) . L’enorme varietà di sistemi planetari scoperti negli ultimi decenni dipende probabilmente dalla storia iniziale della loro formazione. Il grande programma FAUST si concentra in particolare sulla storia primordiale delle protostelle di tipo solare e sulla loro diversità chimica su scale di circa 50 au , dove si prevede che si formino i pianeti. In particolare , l’obiettivo del progetto è quello di rivelare e quantificare la varietà della composizione chimica del sistema involucro/disco a scale di 50 UA in un campione di protostelle di Classe 0 e I rappresentativo della diversità chimica osservata a scale più grandi. A tal proposito, riportiamo qui sotto il link al video di un’intervista a Cecilia Ceccarelli Université Grenoble Alpes (Francia) a cura di Media Inaf:
Link utile: http://faust-alma.riken.jp/
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