Il rinvenimento di resti di mammiferi preistorici estinti straordinariamente conservati per millenni nel ghiaccio del permafrost è una notizia che ha interessato più volte la ricerca scientifica. Decenni prima delle più recenti scoperte riguardanti mammut, leoni delle caverne e rinoceronti lanosi, nel 1979 una scoperta simile riguardò un esemplare di bufalo preistorico:
Blue Babe, un bisonte mummificato delle steppe dell’Alaska vecchio di circa 36.000 anni, era stato conservato nel permafrost interno sin dall’era glaciale. I cercatori d’oro scoprirono casualmente l’esemplare nel 1979 e lo donarono al museo. Il collagene della pelle ben conservata dell’animale è stato originariamente datato a 36.000 anni fa negli anni ’80. Ma quel numero sarà presto una comprensione molto più precisa di questo celebre esemplare. I dipartimenti di scienze della terra e archeologia dell’UAMN stanno collaborando con il Centro per gli studi sugli isotopi applicati dell’Università della Georgia per datare al radiocarbonio campioni di Blue Babe. Il CAIS sta analizzando il collagene della pelle, dei peli e delle ossa di questi campioni con le più recenti tecniche all’avanguardia utilizzando uno spettrometro di massa con acceleratore. La datazione al radiocarbonio AMS fornisce stime di età più precise e potenzialmente più antiche rispetto ai metodi precedenti in uso negli anni ’80:
L’animale prende il nome dal minerale vivianite che si è formato sulla pelle quando il corpo ha reagito con i minerali presenti nel limo durante la sua lunga sepoltura. Il soprannome è anche un riferimento ironico al gigantesco bue blu di Paul Bunyan. I cercatori d’oro stavano usando un tubo idraulico per sciogliere il letame ghiacciato quando hanno scoperto il cranio del bisonte. Hanno immediatamente contattato l’università, dove gli scienziati sono riusciti a ricostruire la storia di quanto accaduto a Blue Babe, grazie agli indizi esposti insieme allo scioglimento del permafrost. Non tutti sanno che, per celebrare la scoperta dell’esemplare, i ricercatori coinvolti nello studio prelevarono parte della carne del collo di Blue Babe per cucinarla in una zuppa, come raccontato nel libro del paleontologo Dale Guthrie – che descrive la carne dal sapore “terroso” ma accettabile. Blue Babe apparteneva alla specie del bisonte delle steppa, oggi estinta. Secondo la ricerca scientifica, questi bisonti erano originari dell’Asia ma arrivarono sino in Spagna, come testimoniato dalle pitture di Altamira:
All’epoca, un lembo di terra che collegava l’Asia e l’Euorpa attraverso stretto di Bering consentì a questi animali di migrare. La stessa strada, 13 mila anni fa, venne percorsa anche da uomini dell’estremo oriente: gli antenati dei nativi americani. Il bisonte delle steppe [Nota 1] o bisonte delle steppe ( Bison priscus ) [2] lo ricordiamo, è una specie estinta di bisonte. Era ampiamente distribuito nella steppa dei mammut , dall’Europa occidentale alla Beringia orientale nel Nord America durante il tardo Pleistocene . [3] È ancestrale a tutti i bisonti nordamericani, compreso il moderno bisonte americano. [4] [5] Sono state suggerite tre sottospecie cronologiche, Bison priscus priscus , Bison priscus mediator e Bison priscus gigas. [6] Anche 30 anni dopo, il bisonte è un esemplare raro. Blue Babe è l’unica esposizione conosciuta al mondo di un bisonte del Pleistocene recuperato dal permafrost. Il museo ha recentemente ricevuto» un ulteriore esemplare di bisonte delle steppe , noto come Bison Bob. È stato scoperto nell’estate del 2012 sulla riva in disgelo di un fiume settentrionale. Il curatore di Scienze della Terra» Pat Druckenmiller «dice che è probabilmente l’esemplare più completo di qualsiasi mammifero dell’era glaciale mai trovato in Alaska. Manca solo una scapola.
Fonti:
http://press.uchicago.edu/ucp/books/book/chicago/F/bo3774765.html
https://www.uaf.edu/museum/press/spotlight/blue-babe/
https://en.wikipedia.org/wiki/Steppe_bison
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