Secondo alcune fonti, L’ETNO, (associazione degli operatori europei di cui fa parte anche Telecom Italia), avrebbe proposto all’ITU una tassa per Facebook, Google, Netflix, Apple e altri sull’utilizzo della banda di cui queste imprese usufruirebbero per il funzionamento dei loro servizi. Secondo Cnet, la proposta è stata presentata dall’European Telecommunications Network Operators’ Association al Telecommunication Union Internet, un’ala delle Nazioni Unite. Fino ad oggi, gli operatori dorsali di Internet hanno predisposto accordi reciproci tra di loro per consentire il traffico di fluire liberamente. Cnet afferma che questa legislatura avrebbe proposto cambiare tutto questo, obbligando le aziende a negoziare individualmente. Questi negoziati potrebbero costare ad una società come Google miliardi di dollari l’anno. Il governo americano, non sarebbe contento di questi negoziati considerando che molte delle più grandi aziende del mondo di Internet sono americane, ma Cnet dice che altri membri della comunità Internet sono anche preoccupate che una simile decisione potrebbe significare che verranno persi molti accessi ad internet. In Europa, l’ETNO, la principale associazione di telecomunicazioni dell’Unione, afferma che non vi è alcuna richiesta delle Nazioni Unite di imporre tasse sui fornitori di contenuti Internet. L’ETNO ha detto che non prevede tasse sui fornitori di contenuti, ma intende piuttosto che gli operatori di reti di telecomunicazioni prendano in considerazione offerte commerciali con questi giganti dei contenuti online. La proposta dell’ETNO è stata presentata come argomento di dibattito delle Unione Internazionale delle Telecomunicazioni delle Nazioni Unite delle telecomunicazioni (ITU) nel mese di dicembre. Tuttavia, tra le revisioni dell’ITR che ETNO propone ce ne sarebbe una in particolare che potrebbe irritare i sostenitori della neutralità della rete. La sua formulazione proposta per un articolo si legge: “Nulla osta di accordi commerciali con qualità differenziata di fornitura di servizi per lo sviluppo”. Le preoccupazioni per il futuro dibattito sono state trasmesse in onda in una audizione del Congresso americano la settimana scorsa.
e su:
http://gizmodo.com/5916875/europe-wants-to-tax-internet-giants-for-bandwidth-use
e su:
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=17764