La mancanza di un vero mercato per la carne di balena ha spinto i balenieri islandesi a rinunciare alla caccia dal 2019, per la prima volta dal 2003. RÚV riferisce che ciò vale non solo per le balene a pinne in via di estinzione, ma anche per le specie di balenottera comune artica (Balaenoptera acutorostrata) molto più abbondanti:
Hvalur hf., L’ultima compagnia islandese che caccia ancora le balene di pinne , ha già annunciato all’inizio di questo mese che non avrebbero cacciato le balene di pinne quest’estate a causa del permesso troppo tardi. Gunnar Bergmann Jónsson, un cacciatore di balene e il CEO della società di caccia alla balena IP Útgerð, ha dichiarato che la sua azienda salterà la balena per concentrarsi invece sui cetrioli di mare. La società, tuttavia, importerà carni norvegesi di balena di minke (la balenottera minore, conosciuta anche con il nome di balenottera rostrtrata) per soddisfare la scarsa domanda in Islanda e, probabilmente, inizierà di nuovo a caccia di balene di visone nella primavera del 2020.
Ciò segna la prima volta dal 2003 che una stagione di caccia alle balene è trascorsa senza caccia, quando sono state lanciate “cacce scientifiche”. Nel 2006, l’Islanda ha deciso di abbandonare la pretesa della ricerca e di impegnarsi nella caccia alle balene a scopo di lucro. Da allora, sia la pressione internazionale, praticamente nessun mercato interno che un mercato internazionale in rapida riduzione hanno tutti messo a dura prova la caccia alle balene.
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