Il tunnel sotterraneo di Tokyo protegge la città dai pericolose inondazioni

Il canale di scarico sotterraneo esterno dell’area metropolitana è fondamentalmente un gigantesco buco nel terreno. L’enorme labirinto di cemento ospita le macchine gigantesche che impediscono alle inondazioni di invadere una vasta area della Tokyo metropolitana durante la stagione dei monsoni. “È piuttosto eccitante passeggiare in questo grande buco e guardarlo“, dice. “Inoltre, sono praticamente un appassionato di fantascienza. Per me è come Blade Runner . In un certo senso rifletteva quella fantascienza distopica del futuro“.

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L’elaborato sistema di controllo delle inondazioni, soprannominato G-Cans, si trova a 50,292 metri sotto Kasukabe, una città a circa 45,0616 km a nord di Tokyo. I funzionari affermano che la rete di cinque silos collegati da quattro miglia di tunnel è il più grande sistema di drenaggio delle tempeste al mondo. Ogni silo può contenere fino a 50 milioni di litri d’acqua e l’intero sistema può ripulire fino a 2000 metri cubi d’acqua al secondo. È abbastanza veloce da drenare una piscina olimpionica in 12 secondi.

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Se sembra eccessivo, beh, Tokyo si trova sulla pianura alluvionale del Kanto di 6.500 miglia quadrate, con più di una dozzina di fiumi che si snodano attraverso la campagna. Peggio ancora, il 30% della popolazione vive sotto il livello del mare. I monsoni di inizio estate possono far cadere fino a 10,16cm di pioggia in un’ora. Un’alluvione particolarmente catastrofica nel 1991 ha inondato 30.000 case e ucciso dozzine di persone. Ciò ha portato a G-Cans. La costruzione è iniziata nel 1993 e il progetto da 2 miliardi di dollari ha richiesto 13 anni.

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Circa sette volte l’anno, l’eccesso di fiumi di tutta l’area si riversa nei silos. Da lì, scorre attraverso i tunnel in un enorme serbatoio con un volume di 248.508 piedi cubi. Il tetto del serbatoio è sostenuto da quasi 5 dozzine di pilastri da 18,288 metri gettati da 500 tonnellate di cemento armato. Quattro turbine, ciascuna con 14.000 cavalli, mandano l’acqua nel fiume Edo, che sfocia nella baia di Tokyo.

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Il governo lo chiama il “Tempio sotterraneo“, dozzine di pilastri delle dimensioni di un albero gli davano la sensazione di essere catturato in uno specchio infinito. La luce del sole attraverso aperture invisibili in alto sopra la testa e il bagliore di lampadine luminose proiettano una luce inquietante e verdastra su tutto l’ambiente.

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Fonte: wired.com

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Fonte foto:  geopop.it

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